mercoledì, Aprile 17, 2024

Il rogo di Malagrotta/Il 23 aprile scorso Manlio Cerroni aveva scritto a Gualtieri: “Il futuro è la gassificazione dei rifiuti”

Il 23 aprile scorso, meno di due mesi prima dell’incendio di Malagrotta e tre giorni dopo il discorso del sindaco Gualtieri in Assemblea Capitolina in occasione del Consiglio Straordinario sui rifiuti, Manlio Cerroni scriveva allo stesso primo cittadino in relazione all’annuncio sul termovalorizzatore a Roma. “Una scelta – si legge nella missiva in possesso all’Adnkronos – che all’apparenza guarda al futuro ma che ha in realtà lo sguardo rivolto al passato, al secolo scorso direi”. “Nel settore dei rifiuti la strada è ormai indicata proprio dalle nuove tecnologie – spiega Cerroni – ed è rappresentata dalla Wtc – Waste to Chemical, cioè dalla gassificazione con produzione di materia (idrogeno, etanolo, metanolo, urea): un percorso virtuoso, che consente di risolvere il problema dello smaltimento e valorizzazione dei rifiuti senza impattare sull’ambiente e sul clima”. “Oggi le società più avanzate si stanno orientando verso questa soluzione e sta crescendo ovunque nei Paesi più sviluppati l’attenzione al riciclo chimico dei rifiuti mediante il processo di gassificazione. Valga l’esempio della Jfe Engineering, multinazionale giapponese molto presente nel settore ambientale, che ha confermato la sua decisione strategica di puntare, dopo aver realizzato nel mondo oltre 300 termovalorizzatori, sul processo di trasformazione dei rifiuti solidi in idrogeno, ammoniaca, urea, metanolo e etanolo, utilizzando l’esperienza comprovata della gassificazione dei rifiuti e sta già testando con successo in uno dei suoi impianti la produzione di etanolo dal Syngas. Molte tra le realtà più avanzate, come i Paesi del Nord Europa e i Paesi Asiatici ad alta densità di popolazione, stanno valutando la cessazione degli investimenti nella termovalorizzazione e, tramite le loro Agenzie Governative o Società di punta, stanno partecipando a progetti di sviluppo di una soluzione alternativa mirata al riciclo chimico mediante la gassificazione”. “L’utilizzo della gassificazione per la produzione di materia – scrive ancora Cerroni – ha un riflesso fondamentale proprio in tema di decarbonizzazione e neutralità climatica se si pensa che utilizzando il Syngas derivato dalla gassificazione dei rifiuti per ricavare prodotti chimici, come l’idrogeno o il metanolo, si può potenzialmente arrivare ad azzerare la C02 emessa. Il che vuol dire in estrema sintesi che con la Gassificazione dei rifiuti si contribuisce non solo a non aumentare la C02 presente in atmosfera ma addirittura a ridurla, oltre ad evitare l’emissione dei fumi che semplicemente non vengono più prodotti perché i rifiuti non vengono bruciati. Cosa che invece non accade con il termovalorizzatore annunciato per Roma”. “Nello specifico un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate/anno, come quello che Lei prevede per Roma – prosegue Cerroni nella sua lettera a Gualtieri – per quanto avanzato, immette in atmosfera 6 miliardi di mc fumi caldi ad una temperatura compresa tra i 160° e i 200° gradi, 720.000 tonnellate di C02, mentre un gassificatore con produzione di materia produce zero fumi caldi l’82% in meno di C02 rispetto al termovalorizzatore. Se si considera però che la C02 prodotta nella gassificazione con produzione di prodotti chimici è resa pura e può pertanto essere riutilizzata le emissioni si riducono a zero e di fatto si contribuisce addirittura alla riduzione della C02. I termovalorizzatori, anche i più evoluti, producono delle ceneri che finiscono in discarica mentre i gassificatori producono un materiale inerte che ha le caratteristiche tecniche per essere impiegato in edilizia o come sottofondo stradale, come accade in Giappone, Paese nel quale sono operativi oltre 150 gassificatori. Sindaco – conclude il re dei rifiuti – guardi al futuro”.
Redazione
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