venerdì, Aprile 26, 2024

Emergenza siccità nel Po: “Non è ancora cominciata l’estate e siamo in assenza di risorse idriche”

“Non è ancora cominciata l’estate e siamo in assenza di risorse idriche”. Lo ha detto Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po-Mite, in un aggiornamento sulla situazione di grave siccità del bacino padano. “È la tempesta perfetta – ha aggiunto – perché negli ultimi 6-8 mesi la neve dell’inverno ha raggiunto un picco di meno 60-70%, influendo negativamente sullo stoccaggio dell’acqua necessaria al riempimento dei grandi laghi regolati. Secondo, non piove nel bacino padano da almeno 120 giorni. Terzo, le temperature sono più alte di 3-4 gradi rispetto alla media del periodo”. Per affrontare l’allarme siccità al Nord e avere il supporto a livello nazionale della Protezione Civile, le Regioni chiederanno al governo lo stato di emergenza. È la volontà emersa nella Conferenza delle Regioni, che incontreranno prima il governo e poi il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Lo stato di emergenza e il razionamento dell’acqua vengono invocati anche per scongiurare in futuro la chiusura di parchi acquatici, piscine o fontane monumentali. Al momento non risultano particolari criticità per le centrali idroelettriche. La situazione, monitorata da vicino dagli operatori, è sotto controllo.
Patuanelli: “Si va verso obbligo assicurazioni”
La siccità sta mettendo in difficoltà anche il settore agricolo. “Credo sia necessario un percorso di avvicinamento, scandito nel tempo in modo intelligente, all’obbligo assicurativo”, ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, in audizione alle Commissioni riunite Agricoltura e Senato. La richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità devono “viaggiare insieme”, ha aggiunto, annunciando di avere “convocato una riunione col Mite e con la Protezione civile per fare il punto della situazione rispetto all’agricoltura”.
Coldiretti: “Conto danni sale a 3 miliardi di euro”
Intanto, sale a 3 miliardi di euro il conto dei danni causati dalla siccità. È quanto afferma la Coldiretti nel tracciare l’ultimo bilancio di un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate e produzioni agricole devastate. Un panorama rovente che – sottolinea – peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature oltre i 40 gradi con le falde sempre più basse.
Redazione
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