giovedì, Aprile 25, 2024

Roma, ecco l’elenco delle mostre da non perdere per il mese di luglio

Sono diverse le mostre da visitare, nel mese di luglio, nella Capitale. Come “Le forme del tempo”, che fino al 31 luglio è allestita al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano. Oppure alla Galleria Mucciaccia c’è l’allestimento “Pietro Consagra Scultura in Relazione. Opere 1947-2004”.
Il post-colonialismo ispira giovani talenti al Maxxi
“Sostenere i giovani talenti significa investire sulla creatività del nostro tempo e sul nostro futuro”. Con questo spirito Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, e Jean Christophe Babin, ad del Gruppo Bvlgari, avevano presentato al Maxxi le tre opere realizzate dai giovani artisti Alessandra Ferrini, Silvia Rosi e Namsal Siedlecki, che fino a novembre sono protagoniste della mostra, a cura di Giulia Ferracci, della terza edizione del Maxxi Bvlgari Prize, progetto che unisce il museo e la maison nel sostegno dei giovani artisti. Allestita nella Galleria 5 al terzo piano del museo, la mostra presenta tre lavori scelti da “una giuria internazionale” come ha sottolineato Melandri, composta da Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi, Bartolomeo Pietromarchi direttore del Maxxi Arte, Hoor Al Qasimi presidente e direttrice Sharjah Art Foundation, Chiara Parisi direttrice Pompidou-Metz e Dirk Snauwaert direttore Wiels Contemporary Art Centre. A novembre la giuria decreterà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della collezione permanente del Maxxi. Il percorso della mostra si apre con l’Archive Room in cui, su pareti caratterizzate da un motivo che ricorda l’antica arte giapponese del Kintsugi, tre teche raccolgono materiali e appunti che hanno ispirato gli artisti. La mostra si apre con Gaddafi in Rome: Notes for a Film, di Alessandra Ferrini, una video-installazione che analizza la visita ufficiale in Italia di Muammar Gheddafi nel 2009, per celebrare la firma del Trattato di amicizia e collaborazione tra Italia e Libia. La mostra prosegue con Nuovo Vuoto di Namsal Siedlecki, viaggio dell’artista negli spazi vuoti all’interno di una scultura in bronzo fusa a cera persa. Conclude la mostra il progetto di Silvia Rosi, artista italo-togolese che attraverso video e fotografie affronta la storia della sua famiglia e la sua eredità identitaria, si esprime in un progetto dedicato alle lingue Ewe e Minà, un tempo parlate in Ghana e Togo.
“Le forme del tempo”
Le fotografie di Fabio Barile e Domingo Milella animano la mostra “Le forme del tempo”, che fino al 31 luglio è allestita al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano. Come in una conversazione tra immagini e spazio archeologico, la mostra suggerisce una riflessione sulla fotografia e sull’atto stesso del guardare.
“Pietro Consagra Scultura in Relazione. Opere 1947-2004”
Alla Galleria Mucciaccia la retrospettiva “Pietro Consagra Scultura in Relazione. Opere 1947-2004”, la prima a Roma dopo quella dedicata all’artista nel 1989 dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Allestito fino al 5 agosto e a cura di Francesco Pola, il percorso presenta al pubblico 30 opere, dalle prime sculture astratte del 1947 agli ultimi lavori degli anni 2000.
“Hybrida”
“Hybrida” è la mostra di Matteo Basilé in programma a Visionarea Art Space fino al 6 settembre e a cura di Gianluca Marziani. Il progetto presenta una selezione di opere realizzate nel 2022 e mai esposte a Roma (opere fotografiche di vario formato che adattano le loro superfici alle direzioni energetiche del singolo soggetto, al piano d’irradiazione, a una capacità di evocare paesaggi anche quando questi non compaiono), oltre a un nuovissimo progetto di opere NFT prodotte dalla neo nata Artitude.AI.
“Semi”
Fino al 31 ottobre al Gaggenau DesignElementi la mostra “Semi” di FLora Debora, una vera e propria esperienza performativa oltre che installativa per riflettere sul senso dell’esistere. A cura di Sabino Maria Frassà, la monografica presenta opere in ceramica, terra e oro attraverso le quali l’artista israeliana costruisce una nuova Torre di Babele, ideale luogo di dialogo e confronto.
“Disney. L’arte di raccontare senza tempo”
Il lavoro degli artisti della Disney, la ricerca, i disegni che costituiscono il materiale per la realizzazione degli storici film con cui sono cresciuti milioni di bambini, saranno in mostra a Palazzo Barberini a Roma fino al 25 settembre. Le Gallerie Nazionali ospitano “Disney. L’arte di raccontare senza tempo”, esposizione promossa e prodotta da 24 ORE Cultura, a cura della Walt Disney Animation Research Library, con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di animazione. L’esposizione racconta al pubblico lo straordinario processo creativo che si nasconde dietro ai capolavori animati e presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney, a partire dagli immortali film dei Walt Disney Animation Studios – tra cui Hercules, Biancaneve e i Sette Nani, Pinocchio, Fantasia e La Sirenetta – fino al più recente Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle Raccontare storie senza tempo riuscendo a incantare il pubblico è considerata una vera e propria arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si nasconde un lavoro di ricerca creativa che dura anni, generalmente ignoto a chi guarda il film. La mostra vuole raccontare i capolavori di Walt Disney, riconducendo le storie alle antiche matrici di tradizione epica: i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo. Da queste tradizioni derivano le storie più famose da cui sono stati tratti i film Disney e vengono presentate in chiave narrativa attraverso l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa, incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame narrative. Il grande sforzo innovativo è stato quello di portare queste storie al cinema, utilizzando diversi strumenti artistici, dal disegno a mano all’animazione digitale, per captare l’essenza delle favole antiche e rivitalizzarle, attualizzandone il valore universale. Durante il percorso postazioni interattive e un allestimento che evoca gli scenari dei grandi capolavori dell’animazione Disney.
I 20 anni del Parco della Musica, otto mesi di festa a Roma
Da 20 anni la musica a Roma è cambiata. Merito dell’ Auditorium progettato da Renzo Piano, l’affascinante struttura architettonica intitolata recentemente a Ennio Morricone che ha ospitato migliaia di eventi, appuntamenti, festival ed esibizioni con le grandi stelle e le promesse della classica, del pop, del rock e del jazz. Per il compleanno particolare del Parco della Musica che nel 2002 cominciò a muovere i suoi primi passi proprio il giorno del Natale di Roma, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Musica per Roma hanno previsto otto mesi di festeggiamenti che cominceranno appunto il 21 aprile con un concerto preceduto dagli interventi del sindaco Roberto Gualtieri, del presidente della Regione Nicola Zingaretti e degli esponenti delle due Fondazioni Michele dall’ Ongaro e Claudia Mazzola. I festeggiamenti si concluderanno il 21 dicembre, a 20 anni dalla data di inaugurazione della Sala Santa Cecilia, che ebbe luogo con un concerto diretto da Myung-Whun Chung, allora direttore principale dell’Accademia, e con Maurizio Pollini al pianoforte.
“Francesco Messina. Novecento Contemporaneo”
Plasmare la materia per restituire la perfezione del corpo, l’ossessione del movimento, l’energia della natura, guardando alla tradizione antica e rinascimentale come strada maestra e stimolo per rapportarsi in modo nuovo con il proprio tempo: fino al 4 settembre, al Casino dei Principi di Villa Torlonia, a Roma, si potrà visitare la mostra “Francesco Messina. Novecento Contemporaneo”, a cura di Maria Fratelli, Chiara Fabi e Chiara Battezzati, che racconta la parabola artistica di uno dei più importanti scultori del secolo scorso. Un’ampia selezione di opere (in totale 81, tra bronzi, terrecotte e gessi), appartenenti alla collezione permanente dello Studio Museo Francesco Messina di Milano, delinea le tappe fondamentali della ricerca dell’artista, ponendo la sua scultura in relazione con i lavori di 15 artisti contemporanei, da Andreas Senoner a Vanni Cuoghi, da Francesca Piovesan a Giulia Manfredi. L’esposizione riporta all’attenzione i temi su cui Messina si è concentrato: il ritratto come occasione diretta di confronto con i maestri antichi, ma anche la figura umana, da osservare con occhi moderni pur nel rispetto della resa realistica; e ancora, la scultura di piccole dimensioni, con esempi caratterizzati da eleganza e perizia tecnica, e quella monumentale (con il ritratto di Pio XII o con il grande cavallo in bronzo commissionato nel 1964 per l’esterno della sede Rai di viale Mazzini). Particolarmente affascinanti sono le sezioni dedicate alla scultura colorata e alle ballerine: se con il colore Messina realizza lavori di un realismo che sfiora l’ossessione (un esempio i ritratti della moglie Bianca), nelle sculture dedicate alle ballerine l’artista si concentra sul movimento, oltre che sullo studio anatomico e sulla celebrazione del corpo femminile (come le sculture che ritraggono Aida Accolla, sua musa, e il bronzo Beatrice, che ritrae una bambina di 9 anni a figura intera).
“Crazy La follia nell’arte contemporanea” al Chiostro del Bramante
Dart – Chiostro del Bramante presenta “Crazy La follia nell’arte contemporanea”. Si tratta di un grande progetto creativo ed espositivo a cura di Danilo Eccher. Ben 21 artisti di rilievo internazionale, più di 11 installazioni site-specific inedite: per la prima volta le opere d’arte invaderanno gli spazi esterni e interni. Si può visitare fino all’8 gennaio 2023.
Redazione
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