mercoledì, Aprile 24, 2024

Presunte molestie al raduno degli alpini, la Procura di Rimini chiede l’archiviazione: Non ci sono le prove

La Procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulle molestie denunciate da una 25enne durante l’adunata degli alpini, tenutasi a maggio. Lo ha confermato il procuratore capo Elisabetta Melotti. Alla base della richiesta della procura ci sarebbe la non identificazione, a due mesi dai fatti, dei presunti autori delle molestie. Un’identificazione resa difficile sia per la presenza numerosa di persone nello stesso luogo sia per la copertura solo parziale delle telecamere di sorveglianza della zona. “Non sono stupita, ma denuncia doverosa” – L’avvocato che rappresenta la vittima ha dichiarato di “non essere stupita della richiesta di archiviazione”. Nella denuncia “abbiamo dato tutti i dati in nostro possesso, ma è ovvio che tra tante persone presenti quel giorno in piazza a Rimini identificare i tre autori è un’impresa alquanto difficile”, ha proseguito. “Restiamo convinti che la denuncia era doverosa perché non si è trattato di un semplice apprezzamento, ma la mia cliente è stata strattonata e tirata. Le hanno messo le mani addosso”, ha sottolineato il legale. “Come ho già detto, è stato doveroso esercitare il diritto, quello di denunciare una condotta molesta. Nulla quindi contro il corpo degli Alpini”, ha concluso. La denuncia – Il caso era scaturito dalla denuncia presentata da una 25enne riminese sulle presunte molestie subite durante l’adunata. Secondo il racconto della donna, mentre stava passando attraverso un gruppo di alpini sarebbe stata strattonata e attirata verso un gruppo di tre uomini con frasi sessualmente allusive. La giovane aveva stigmatizzato questo comportamento anche attraverso i social, e il suo appello era stato raccolto dall’associazione di donne “Non una di meno” di Rimini. L’identificazione dei tre uomini – La richiesta di archiviazione riguarda un fascicolo d’indagine iscritto contro ignoti – poi rimasti tali – con l’ipotesi di molestie. Oltre ai motivi già citati, l’identificazione dei tre uomini risulta difficile perché l’unica testimone oculare, un’amica della 26enne, non sarebbe stata in grado di riferire particolari utili all’identificazione degli autori delle molestie, e così la presunta vittima.
Redazione
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