giovedì, Aprile 18, 2024

Lazio, il report di Goletta Verde sulle coste: sono inquinati 15 punti su 23

Presentati stamani a Fiumicino i risultati dei campioni d’acqua prelevati, tra il 21 ed il 28 giugno scorso, dai volontari di Goletta Verde sulle coste del Lazio: 15 punti su 23; sono risultati oltre i limiti di legge. Sono stati effettuati 18 prelievi presso foci di corsi d’acqua, 5 in mare. I 23 campioni sono distribuiti lungo la costa con 11 prelievi in provincia di Latina, 10 in quella di Roma e 2 in provincia di Viterbo.
Entro i limiti sono risultati 8 punti, 2 Inquinati e 13 fortemente inquinati, secondo il giudizio dato dalla Goletta Verde. “Quindici punti su 23 sono risultati oltre i limiti di legge”, hanno spiegato Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, e Federica Barbera, portavoce di Goletta Verde, nel porto canale di Fiumicino, dove ieri e oggi è approdata, dopo oltre 10 anni, la storica campagna estiva di Legambiente. ;Dalle analisi di Goletta Verde emerge una situazione che, “in linea con quella degli scorsi anni, dimostra ancora la presenza di troppe criticità della costa laziale”. “Il netto peggioramento riguarda la parte meridionale della regione dove alcune delle porzioni di mare sotto osservazione con i prelievi, manifestano diversi punti fortemente inquinati e dimostrano un quadro che necessita approfondimenti – ha spiegato Scacchi – Con questi risultati non si vuole dare alcuna patente di balneabilità ma segnalare situazioni puntuali dove costruire un miglioramento necessario per il mare del Lazio, meraviglioso e delicato al contempo, messo a dura prova dalla forte pressione antropica e da corsi d’acqua che trasportano dall’entroterra troppi fattori inquinanti”. “Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui – ha dichiarato Federica Barbera – Non a caso, gravano sull’Italia ben quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per la non conformità alla direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue. Il nostro mare è la principale vittima della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, urbani e industriali”.
Redazione
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