venerdì, Aprile 26, 2024

La Procura di Roma apre un’inchiesta sulle cause dal vasto incendio di ieri al Casilino: “Nessuna pista esclusa”

La Procura di Roma non esclude alcuna pista. Al momento chi indaga “non può escludere nulla” anche se, in base a quanto si apprende, è troppo presto per ipotizzare moventi mafiosi. Nelle scorse settimane i pm capitolini hanno avviato singoli fascicoli sui quattro maxiroghi. Sul posto ieri, oltre ai Vigili del fuoco con 50 mezzi, sono intervenuti rinforzi da tutto il Lazio e da altre cinque regioni per domare le fiamme, alimentate dal vento. In azione anche il “Dragon x 6”, l’automezzo idroschiuma aeroportuale che era già stato importante per domare le fiamme a Malagrotta nel grande incendio del 15 giugno. Ieri alcune palazzine in Via Fadda, a Torre Spaccata, sono state evacuate a scopo precauzionale. Un tratto vicino alla Casilina di Viale Palmiro Togliatti, importante arteria della zona, è stato chiuso al traffico. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha spiegato che non è ancora chiaro se la “sequenza impressionante” di roghi che ha investito la Capitale sia “di origine criminale o solo colposa” ma ha avvertito che “non è il momento di speculazioni politiche e di divisioni”. L’assessora all’Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi, ha spiegato che il caldo non era tale da giustificare un’autocombustione e si è sviluppato in una zona che in passato ha ospitato campi nomadi, in attesa da anni di essere bonificata. Dal Pd è arrivata la richiesta di fare “piena chiarezza” se si sia trattato di azioni dolose. x
Redazione
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