mercoledì, Aprile 24, 2024

Attacco hacker all’Agenzia delle Entrate. Indaga la Procura di Roma

Sono ancora in corso le indagini da parte della Polizia Postale e dei tecnici informatici dell’Agenzia delle Entrate per accertare se l’Agenzia sia stata vittima di un attacco hacker con il quale sarebbero stati sottratti circa 78 gigabyte di dati. L’attacco sarebbe opera di LockBit, un gruppo di hacker che operano a livello mondiale nelle attività di ramsonwere e che avrebbe dato all’Agenzia un ultimatum di 5 giorni. L’attacco hacker sarebbe stato condotto violando il profilo di un utente.
Il profilo di un utente
L’attacco, dunque, sarebbe stato condotto violando il profilo di un utente, secondo i primi accertamenti effettuati dagli esperti informatici e dai tecnici della Polizia Postale. Gli hacker di LockBit hanno pubblicato una serie di screenshot relativi all’attacco. Ed è analizzando quelli e la tipologia di materiale che sarebbe stato sottratto, che gli investigatori e gli esperti ipotizzano che sia stato ‘bucato’ il profilo di un utente e non l’Agenzia delle Entrate.

Chiesto intervento di Sogei

L’Agenzia delle Entrate ha chiesto l’intervento di Sogei. “In riferimento alla notizia apparsa sui social e ripresa da alcuni organi di stampa circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità – scrive – l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a Sogei Spa, società pubblica interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e che sta effettuando tutte le necessarie verifiche”.

Procura di Roma avvia indagine

I pm di Roma hanno avviato una indagine con l’obiettivo di verificare il presunto attacco hacker all’Agenzia dell’Entrate. Attesa a piazzale Clodio una prima informativa della Polizia Postale e in particolare degli specialisti del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic). Alla luce dell’incartamento che verrà trasmesso, i magistrati potrebbero ipotizzare i reati di accesso abusivo al sistema informatico e tentata estorsione. Non e’ escluso che l’attività di indagine possa coinvolgere altri pool oltre ai pm che si occupano di reati informatici.
Redazione
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