mercoledì, Aprile 24, 2024

Civitanova Marche: parla l’assassino di Alika: “Chiedo scusa alla famiglia della vittima”

“Chiedo scusa alla famiglia della vittima”, queste le parole di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, affidate ai suoi legali, dell’uomo accusato e reo confesso della morte di Alika Ogorchukwu, ambulante nigeriano ucciso in una lite a Civitanova Marche. Tra lui e il cittadino nigeriano sarebbe nata una lite perché “l’ambulante chiedeva insistentemente l’elemosina e ha anche tenuto per un braccio la mia fidanzata”. Ferlazzo lavorava da poche settimane in una fonderia di Civitanova Alta. Intanto la Regione Marche annuncia che chiederà di costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Alika. Lo annuncia il presidente della Regione, Francesco Acquaroli (FdI), sottolineando che “siamo da sempre una comunità solidale, inclusiva e vogliamo rimanere tale, con l’impegno di tutti”. Alika, come ricostruito dagli investigatori, è stato seguito dall’aggressore, che poi lo ha colpito prima con la stampella, appartenente al 39enne, claudicante dopo un incidente stradale, facendolo cadere a terra e “poi a mani nude fino alla morte”.
Accusa contesta futili motivi e non odio razziale
Non ci sono motivi legati all’odio razziale nell’omicidio dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwuch, ucciso dal 32enne italiano Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. “Le indagini sono in corso, ma la situazione è abbastanza chiara – hanno detto il dirigente della Squadra Mobile di Macerata Matteo Luconi e quello del commissariato di Ps di Civitanova Marche Fabio Mazza, durante una conferenza stampa – tutto sembra essere nato da una lite per futili motivi, con una reazione abnorme da parte dell’aggressore nei confronti della vittima che gli stava chiedendo l’elemosina”.

La comunità nigeriana: “Perché non avete reagito?”

A Civitanova Marche si è tenuta una manifestazione della comunità nigeriana, con la partecipazione della moglie di Alika, Charity Oriachi. I manifestanti hanno bloccato un angolo della strada che conduce alla piazza. Molti sono arrabbiati per la mancanza di reazione da parte dei cittadini, che non sono intervenuti per dividere Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, il 32enne italiano arrestato, dall’ambulante, limitandosi a riprendere la scena con i telefonini. Qualcuno ha gridato anche insulti contro gli italiani suscitando le proteste di alcuni commercianti.
Testi e immagini per capire l’esatta dinamica
Intanto proseguono le indagini. “Saranno sentiti testimoni e visionate immagini delle telecamere per chiarire la dinamica del pestaggio”, sottolinea il dirigente della Squadra Mobile di Macerata, Matteo Luconi. La zona, centralissima, è coperta dai sistemi di videosorveglianza e all’episodio hanno assistito molti testimoni.
L’aggressione scatenata dall’insistenza nel chiedere l’elemosina
“Ciò che emerge dagli approfondimenti – aggiunge Luconi – è che l’aggressione sia stata scatenata da un comportamento insistente della vittima nel chiedere l’elemosina”. Smentita invece la tesi che all’origine della tragedia ci fosse un apprezzamento sgradito alla fidanzata dell’autore del delitto.
Redazione
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