venerdì, Aprile 19, 2024

Palude di Torre Flavia. E’ allarme granchi blu

I granchi blu a Torre Flavia iniziano a preoccupare e non poco gli esperti. Dopo il primo esemplare della specie aliena (proveniente dall’Atlantico nelle coste americane) altri granchi blu sarebbero stati ritrovati dai bagnanti. E la sua presenza ora è oggetto di preoccupazione da parte degli esperti. “Dopo la siccità, l’inquinamento, i cinghiali, ora arriva questa specie aliena che è invasiva e rischia di mettere in pericolo l’ecosistema della Palude”, ha spiegato il responsabile dell’area, Corrado Battisti.
La specie aliena infatti mangia pesci, gamberi, anguille, cefali e i granchi presenti sulle coste italiane, comprese quelle del litorale laziale. Se in un primo momento si poteva pensare a un caso isolato (quello del ritrovamento del primo granchio blu) ora invece con gli ulteriori ritrovamenti, anche da parte dei pescatori che se li sono ritrovati impigliati nelle loro reti al largo tra Passoscuro e Ladispoli, la situazione sembra essere diversa: la specie è ormai presente in maniera stabile sul litorale. Al momento un rimedio non c’è. In alcune zone il granchio blu viene invece pescato e messo in tavola. La sua carne sarebbe infatti deliziosa.
AGGIORNAMENTO del 3.08.2022 ore 18.14

Il presidente di Legambiente Lazio: “Colpa delle alte temperature delle acque”

L’allarme c’è. Non per l’uomo sia chiaro, però per le altre specie di animali. Insomma, si continua a discutere dopo la comparsa di granchi “alieni” nel tratto costiero di Torre Flavia, a Ladispoli. E sulla vicenda in molti hanno espresso considerazioni, tra cui Legambiente Lazio. «Man mano – ha detto all’Ansa Roberto Sacchi, presidente – si sta palesando sulle nostre coste, colonizzandole, dopo aver risalito i mari caldi. È una specie molto impattante per tutte le altre: ha un fattore dominante anche perché può avere dimensioni importanti e con le chele, potrebbero anche riuscire a mangiare i nostri granchi. Rischiano di prevaricare e scalare la catena alimentare della costa. Gli eventuali danni, comunque, li vedremo tra qualche mese, soprattutto dopo la loro riproduzione». Il granchio reale blu divora gli altri granchi, come raccontato nei giorni scorsi da Corrado Battisti, gestore della Palude per conto di Città Metropolitana, ma anche i pesci. Rappresenta una minaccia per l’ecosistema locale. La colpa di questa “emigrazione” per Scacchi deve essere rintracciata «soprattutto per l’aumento della temperatura delle nostre acque, che permette alle specie non autoctone di proliferare, riprodursi». Una sorta di tropicalizzazione del mare. «Tutto questo sta cambiando anche la rete biologica. Le specie arrivano e si trovano bene», ha aggiunto il presidente sottolineando: «A oggi non è pericolosa per l’uomo però ovviamente ancora non conosciamo l’impatto complessivo. Nei prossimi mesi verificheremo se avrà effetti anche su alcuni risvolti economici, come per la pesca». Al momento ne sono arrivati sotto costa una decina. A recuperarli alcuni bambini che stavano giocando sulla spiaggia. Qualcuno li ha portati via per cucinarseli, considerati i costi del mercato.
Redazione
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