venerdì, Marzo 29, 2024

Alta tensione Cina-Usa: al via le manovre militari di Pechino intorno a Taiwan

La Cina ha dato il via, alle 12 locali (le 6 in Italia), alle più grandi esercitazioni militari mai fatte intorno a Taiwan, in un crescendo di tensioni in risposta alla visita sull’isola della presidente della Camera Usa Nancy Pelosi. I media ufficiali ricordano che si tratta “di manovre militari e d’addestramento su vasta scala” che includono lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missili in sette aree marittime off-limits a navigazione e sorvolo, in una prova di forza dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). La visita di Pelosi a Taipei “non è una difesa della democrazia e della libertà, ma una provocazione e una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Cina”, ha detto Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo di Pechino. La collusione con forze straniere porterà Taiwan alla “auto-distruzione” e “nell’abisso del disastro”, ha aggiunto. Nel dettaglio, l’Esercito popolare di liberazione cinese ha di fatto circondato Taiwan, come scrive il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post. E, secondo quanto riportato da alcuni giornalisti dell’agenzia di stampa Afp, dei proiettili sono stati sparati dai cinesi in direzione dello Stretto di Taiwan. Le manovre militari andranno avanti fino a lunedì e, stando a fonti taiwanesi citate dall’agenzia Reuters, circa 10 navi e alcuni jet cinesi hanno già compiuto alcune incursioni, attraversando brevemente la linea mediana dello Stretto. Taipei, da parte sua, ha schierato sistemi missilistici per tracciare l’attività dell’aviazione cinese, mentre le navi della sua Marina sono rimaste vicine alla linea mediana per monitorare le manovre di Pechino. Il ministero della Difesa di Taiwan ha poi confermato il lancio di “diversi missili balistici” da parte dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) a partire dalle 13.46 locali (7.46 in Italia) nelle acque nordoccidentali
e sudoccidentali dell’isola. In risposta, le forze armate di Taipei hanno attivato i sistemi di difesa. In precedenza, il ministero aveva spiegato: “Non cerchiamo l’escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità. Sosterremo il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra”. Le tensioni nell’area si sono riaccese con la visita -di appena 20 ore- della speaker della Camera americana a Taipei il 2 agosto. Una mossa, questa, che ha scatenato la durissima reazione della Cina. Pechino oggi ha anche attaccato il G7 su Taiwan: “Sono gli Stati Uniti che hanno provocato i guai, la crisi e che continuano ad aumentare le tensioni”, ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, commentando con toni aspri il comunicato congiunto del G7 che ieri ha chiesto a Pechino di evitare una “aggressiva attività militare” per il rischio di una “escalation non necessaria” e di “non cambiare unilateralmente lo status quo con la forza”. La palese provocazione Usa, con la visita a Taipei della speaker della Camera Nancy Pelosi, “ha creato un pessimo precedente se non viene corretto e contrastato”, ha aggiunto Wang in una nota ministeriale.
Blinken: Usa contro cambiamenti status quo Taiwan
Ma il segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Phnom Penh, in Cambogia, dove si trova per partecipare al vertice dell’Asean, chiarisce: “Gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi sforzo unilaterale per cambiare lo status quo di Taiwan, soprattutto con la forza”. “La politica degli Usa sull’isola non è cambiata”, ha ribadito sottolineando che “la stabilità dello stretto è nell’interesse dell’intera regione”.
Mosca: “Cina ha diritto sovrano a esercitazioni”
Arrivano anche le prime reazioni internazionali. Le esercitazioni militari delle forze armate cinesi sono “un diritto sovrano della Cina”, dice il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia Interfax. Peskov ha inoltre dichiarato che “la tensione nella regione intorno a Taiwan è stata provocata artificialmente”. “Noi – ha detto il portavoce del Cremlino – comprendiamo perfettamente chi l’ha provocata: la visita di Nancy Pelosi. È stata una visita del tutto inutile e una provocazione non necessaria”.
Redazione
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