venerdì, Marzo 29, 2024

Nelle prossime settimane la siccità si aggraverà in molti paesi d’Europa a causa del perdurare di un’estate calda e secca

Nelle prossime settimane la siccità si aggraverà in molti paesi d’Europa a causa del perdurare di un’estate calda e secca, che dalla Gran Bretagna alla Germania passando per Francia, Spagna e Portogallo sta prosciugando fiumi, accendendo incendi e danneggiando l’agricoltura. Nel suo ultimo rapporto l’Osservatorio dell’Unione europea per la siccità ha calcolato che nel 45% del territorio europeo la siccità è al livello di attenzione, mentre per il 15% è già allarme. “Le nostre analisi indicano effettivamente una portata estremamente bassa per quasi tutti i fiumi europei, solo per citarne uno: il Reno, ad esempio, che sta causando grossi problemi nei Paesi Bassi”, ha riferito Andrea Toreti, ricercatore senior del Centro comune di ricerca della Commissione europea, focalizzandosi sulla portata dei fiumi. Ecco la mappa dei danni provocati da temperature record e siccità sul vecchio continente.
Germania
L’abbassamento del livello dei fiumi sta mettendo a rischio il traffico fluviale di merci sul Reno e con conseguenze pesanti anche sul Danubio. Si prevede che la profondità del Reno scenderà venerdì a 40 centimetri, un livello che rende impossibile la navigazione delle chiatte. Il giorno successivo, stima l’amministrazione tedesca delle vie fluviali, il livello dell’acqua scenderà fino a 37 centimetri. Come scrive Bloomberg, “il Reno, per secoli un pilastro delle economie tedesca, olandese e svizzera, è destinato a diventare praticamente impraticabile in un punto chiave alla fine di questa settimana, ostacolando i vasti flussi di diesel e carbone”. La situazione, già grave di per sé, rischia di avere ripercussioni ancora più pesanti alla luce della riduzione dei flussi di gas russo, che costringono Berlino ad aumentare il ricorso al carbone e ad altre fonti di energia. “Anche il Danubio, che si snoda per circa 2.890 chilometri attraverso l’Europa centrale fino al Mar Nero, è intasato, con conseguenti ostacoli al commercio di grano e altri commerci”, prosegue la testata statunitense. E i trasporti non sono certo l’unico settore dell’economia che sta avvertendo il duro impatto della siccità. “La crisi energetica della Francia è peggiorata perché il Rodano e la Garonna sono troppo caldi per raffreddare efficacemente i reattori nucleari e il Po italiano è troppo basso per irrigare le risaie e sostenere le vongole”, ha sottolineato Bloomberg.
Regno Unito
Quattro giorni di caldo estremo nel Regno Unito, dove il Met Office ha emesso un avviso di colore giallo: significa che la salute delle persone vulnerabili potrebbe essere compromessa e i viaggi potrebbero essere interrotti. L’avviso si applica all’Inghilterra meridionale e centrale e a parti del Galles dalla mezzanotte di giovedì fino a domenica. Mentre le temperature questa settimana dovrebbero rimanere al di sotto dei massimi record del mese scorso – ovvero 40 gradi – questa ondata di caldo potrebbe durare più a lungo. Le temperature dovrebbero raggiungere i 35 gradi in diverse aree e la Thames Water è diventata l’ultima azienda idrica ad annunciare piani di divieto dell’uso di tubi flessibili. La compagnia idrica ha affermato che le forniture sono state interrotte a causa di un problema tecnico, aggiungendo in seguito che i clienti ora dovrebbero avere acqua, ma la pressione potrebbe essere inferiore al normale. Thames Water ha dovuto fornire acqua in bottiglia ai residenti nel villaggio di Northend nell’Oxfordshire. Secondo il Met Office l’Inghilterra ha avuto il suo mese di luglio più secco quest’anno dal 1935, mentre la regione sud-orientale e centro-meridionale ha registrato il mese più secco da quando sono iniziate le registrazioni nel 1836. Le riserve idriche sono al livello più basso di sempre – al 75% – e quest’estate le piogge sono del 65% inferiori rispetto alla norma, causando problemi all’irrigazione dei campi coltivati mentre nei giardini britannici l’erba non sta crescendo e diventa gialla. Il Centro per l’Ecologia e l’Idrologia del Regno Unito ha avvertito che i flussi dei fiumi rimarranno eccezionalmente bassi nell’Inghilterra centrale, meridionale e orientale fino a ottobre. Inoltre sono stati emessi avvisi per la minaccia rappresentata dagli incendi, con i vigili del fuoco che esortano le persone a non accendere falò o barbecue, né a lanciare fuochi d’artificio o lanterne nel cielo.
Francia
La Francia è alle prese con la quarta ondata di caldo dell’anno – con oltre 16 dipartimenti in stato di massima allerta – e il governo afferma che l’impennata delle temperature e la mancanza di pioggia stanno causando la peggiore siccità mai registrata nel Paese. Secondo Meteo France, il picco di caldo nelle regioni meridionali dovrebbe durare fino al fine  settimana mentre continuano a bruciare incendi devastanti. Al momento l’emergenza principale riguarda i boschi della Gironda, nel settore di Landiras, dove i nuovi roghi divampati ieri hanno devastato 6 mila ettari di pinete e hanno costretto 3.800 persone a lasciare le loro abitazioni. Per spegnere le fiamme sono stati mobilitati più di mille vigili del fuoco, 9 aerei e due elicotteri antincendio a bombardamento d’acqua. Le situazioni più critiche riguardano il dipartimento delle Landes, mentre sono stati evacuati i comuni di Hostens, Saint-Magne e i settori di Belin-Béliet. In pausa estiva al forte di Brégançon (Sud), il presidente Emmanuel Macron segue “molto da vicino” le operazioni in corso nella Gironda, ma a bruciare sono anche intere aree dell’Aveyron e del Maine-et-Loire. Nel villaggio caratteristico di Pernes-les-Fontaines, 9 mila abitanti, città medievale nel Sud-Est della Francia celebre per le sue 41 fontane, a causa della siccità eccezionale tutte ormai sono vuote, per il grande dispiacere dei turisti. Quest’estate i due terzi del territorio dell’Hexagone sono stati dichiarati in “situazione di crisi” e già da aprile le restrizioni d’acqua sono all’ordine del giorno. Da inizio luglio, nelle rinomate fontane di Pernes-les-Fontaines non scorre un filo d’acqua. Quella in corso in Francia è considerata dagli esperti la peggiore crisi dal 1959, costringendo agricoltori di alcune regioni a non innaffiare le proprie colture come nella regione dell’Aisne: nel villaggio di Dampleux tale siccità si manifestava in media una volta ogni 10 anni. A patire le gravi conseguenze sono essenzialmente i frutteti, il cui raccolto rischia di essere ipotecato e darà comunque frutti di piccole dimensioni. In effetti la disidratazione sta bloccando la crescita di frutti quali mela – fiore all’occhiello dell’agricoltura francese – e costringe i contadini a dover abbassare il prezzo di vendita. Il caldo estremo sta mettendo a rischio altre coltivazioni, come quelle di lavanda e girasoli. Oltre al caldo estremo a ripetizione, nei mesi scorsi le coltivazioni Oltralpe sono state colpite anche dal gelo. Dal 12 agosto, nella regione del Cantal, i produttori del formaggio Dop Salers saranno costretti ad interrompere la produzione a causa della siccità, non potendo dare abbastanza erba alle loro mucche.
Spagna
La riserva idrica della Spagna è scesa in una settimana al 39,2%, il livello più basso dalla grande siccità del 1995, anno in cui furono imposte le severe restrizioni al consumo che portarono al crollo dell’agricoltura. Le maggiori difficoltà per la mancanza di acqua vengono registrate in Galizia, Castiglia e León, Estremadura, Andalusia, Catalogna e Navarra. Il bacino idrico di La Vinuela (Malaga) è al 12% della sua capacità e se non dovesse piovere, ha riferito El Pais, sarà dichiarato serbatoio morto.
Portogallo
Continua a bruciare il Portogallo, che ora sta combattendo contro un grosso incendio nel Parco naturale della Serra da Estrela (provincia di Covilha), la più grande area protetta del Paese, in corso da sabato scorso. Impegnati un migliaio di vigili del fuoco e oltre 300 mezzi, tra cui un elicottero che ieri ha subito un piccolo incidente durante la fase di atterraggio, per fortuna senza causare vittime. Nel 2022 si sono registrati meno roghi ma è maggiore l’area distrutta, equivalente a 58mila campi di calcio, secondo i media locali. A Matosinhos, nei pressi di Oporto, un incendio divampato in una fabbrica di vernici ha raggiunto il mare, e l’Agenzia portoghese dell’Ambiente ha sconsigliato la balneazione in 5 spiagge della zona.
Redazione
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