venerdì, Aprile 19, 2024

Crisi energetica, per l’esecutivo sarebbero prematuri interventi immediati

Il governo monitora l’emergenza rincari, soprattutto sul fronte gas, e lavora pancia a terra. La linea telefonica tra il premier Mario Draghi, il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri Daniele Franco e Roberto Cingolani – i due più impegnati sul provvedimento atteso a settembre – è bollente. Ma fonti di governo spiegano che “i tempi sono prematuri per un intervento già settimana prossima” come chiesto a gran voce da più forze politiche, in pressing anche per via della campagna elettorale. “Sicuramente, probabilmente nella giornata di martedì, si terrà una riunione per fare il punto, ma è arduo pensare a un intervento già nei prossimi giorni, non ci sono i tempi tecnici ‘per far di conto'”, dice la stessa fonte, spiegando che bisogna attendere il gettito fiscale di agosto, capire a quanto ammonta l’extra per rifinanziare le misure di sostegno in scadenza (come il taglio delle accise sui carburanti), e intanto continuare a cercare risorse aggiuntive, anche tra le pieghe di bilancio. Sono tante le ipotesi sul campo per fermare la corsa dei prezzi che assilla famiglie e imprese, ma “ciascuna ha un costo e va valutata trovando le coperture”, perché sullo scostamento di bilancio la linea a Palazzo Chigi è ferma e non si sposterà di un millimetro: “Non si farà“. Oltre a rifinanziare le misure in scadenza con l’extragettito di agosto, l’intervento che per ora viene dato per scontato – sul fronte imprese – è quello di intervenire ancora una volta, nel modo più incisivo possibile, sul credito d’imposta, e assicurare alle aziende ‘energivore’ e ‘gasivore’ due pacchetti di energia calmierati, di produzione nazionale, che allevino i costi agevolando le produzioni.
Redazione
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