martedì, Aprile 23, 2024

Roma, al via gli stati generali sull’invecchiamento attivo: come vivere meglio per gli over 65

 Immunizzazione, alimentazione, movimento, screening e corretto utilizzo dei farmaci: sono i cinque pilastri dell’invecchiamento attivo individuati a livello europeo. Su questi, e in modo particolare sui primi tre, si sono confrontati, nel corso della prima edizione degli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo promossi da ‘HappyAgeing’ – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, istituzioni, parti sociali, operatori sanitari e una nutrita platea composta soprattutto da over 65. Due gli obiettivi perseguiti in questa prima edizione. Il primo riguarda la visione stessa dell’invecchiamento, che secondo i promotori deve passare dall’ambito del problema da gestire o carico sociale a straordinaria occasione per ripensare e ridisegnare integralmente la società: l’invecchiamento come opportunità sociale, sociologica e sanitaria. Non a caso le chiavi di lettura utilizzate nel corso della giornata di lavori sono state due, quella scientifica che ha puntato al rafforzamento di tutti gli strumenti capaci di prolungare e migliorare la qualità della vita, più anni alla vita, e quella emozionale per motivare e promuovere le attività che danno senso agli anni di vita di un adulto anche a seguito della conclusione del suo percorso professionale, ‘più vita agli anni’. Garantire infatti una longevità più sana possibile alle persone over 65 è un vantaggio non solo per il singolo cittadino, ma una spinta anche alla silver economy. Questi i temi al centro dell’evento, che si è svolto all’Acquario Romano della Capitale che ha avuto come obiettivo quello di raccogliere esperienze ed istanze chiare e condivise da portare all’attenzione dell’agenda politica, a partire dal tema dell’immunizzazione, che dovrà essere affrontato subito in previsione dell’autunno e dunque della definizione di un nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV che tenga conto tanto del Covid quanto del ritorno dell’influenza e di altre patologie infettive prevenibili che colpiscono in modo particolare l’adulto-anziano). “Crediamo sia fondamentale che il prossimo governo formuli politiche a favore dell’invecchiamento attivo. Più dell’80% del risorse del fondo sanitario nazionale vengono spese per curare le malattie cronico-degenerative. Noi vogliamo che la parola prevenzione entri a grande titolo nelle politiche sanitarie e in particolar modo, a seguito della pandemia, l’importanza delle vaccinazioni“, lo ha detto Michele Conversano, presidente C.T.S. ‘HappyAgeing’ a margine della prima edizione degli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo promossi da HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo. “Ricordiamo che ogni inverno- prosegue il presidente- già pre-covid, avevamo più di 8mila decessi nella popolazione anziana e fragile per colpa dell’influenza e delle malattie da pneumococco. Tutte malattie che possono essere evitate con i vaccini che rientrano nei livelli essenziali di assistenza ma che purtroppo in molte regioni hanno livelli di copertura molto bassi. Ora abbiamo, tra le armi a nostra disposizione- anche i vaccini contro il Fuoco di Sant’Antonio, malattia debilitante che colpisce sempre più persone soprattutto anziani. Ma pensiamo anche ai tanti giovani che ancora muoiono di tetano”. “Chiediamo allora che la politica si interessi di prevenzione e ci proponiamo, visto che abbiamo una componente scientifica, come interlocutori del prossimo Governo per perseguire politiche d’invecchiamento attivo. Inoltre bisogna evitare di spendere ampie risorse per curare le malattie cronico-degenerative e dall’altra creare salute per i nostri anziani”. (Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)
Redazione
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