giovedì, Aprile 18, 2024

Roma, l’appello dei residenti con la raccolta di firme: Salviamo il Pigneto

Non solo emergenza sicurezza. Il Pigneto è per molti paese, comunità e cittadinanza attiva. Non è un caso che in queste giornate settembrine siano diverse le iniziative mosse e promosse dal quartiere: da Piazza Pigneto, il piccolo festival di musica, teatro, libri e dibattiti, organizzato dall’Arci Sparwasser, al più grande e conosciuto Pigneto Film Festival fino alla festa della lettura – Ucci Ucci – della libreria indipendente Il giardino incartato. Un’isola felice, per richiamare la nota isola pedonale di via del Pigneto, riguardo a cultura e sotto culture, ma con una perenne spina nel fianco legata al tema ‘sicurezza’. Un gruppo di residenti, quasi tutti vicini di casa, le cui abitazioni si affacciano su via L’Aquila, via Pesaro, via Perugia, via Ascoli Piceno e via Macerata, si scambiano foto e video delle ‘sventure’ quotidiane e sono attivi su YouPol, l’App della Polizia di stato per segnalare spaccio, bullismo e reati di violenza domestica. Proprio loro hanno ‘immortolato’ la lite con pistola tra due malviventi, fatto di cronaca di qualche giorno fa. “Nessun colpo è esploso ma la paura cresce ogni giorno di più”, raccontano i residenti che insieme hanno dato vita al comitato civico SalviAMO il Pigneto e alla petizione su change.org: “Siamo un gruppo di cittadine e  cittadini del Pigneto, che da qualche tempo osservano e lamentano un grave peggioramento della situazione di degrado urbano e sociale che da anni colpisce l’intero triangolo del quartiere. Punti di spaccio e spacciatori liberi, viavai di persone dedite all’uso di droghe, sporcizia che invade strade e marciapiedi, parchi abbandonati, disturbo della quiete pubblica, sia di giorno che di notte, risse, furti perpetrati nei confronti di residenti e dei visitatori, molestie sia verbali che fisiche”. Ancora il gruppo di residenti ha inviato una lettera all’assessora ai Servizi Sociali del comune di Roma, Barbara Funari, perché oltre ad un piano sicurezza ritengono necessari interventi a sostegno delle persone in difficoltà che gravitano nelle loro strade, denunciando così un’emergenza anche sociale. Dall’assessorato fanno sapere all’Agenzia Dire che: “Il camper della sala operativa sociale è stato inaugurato e ha stanziato a lungo proprio a Largo Preneste per assistere, anche con un’infermiera a bordo, le persone che si trovano in condizioni di fragilità e non hanno possibilità di rivolgersi autonomamente ai servizi sociali del territorio”. Il servizio si avvale di un call center in cui lavorano oltre cento operatori sociali, che rispondono tutto l’anno h24 al numero verde 800440022. All’Agenzia Dire Mauro Caliste,  il Presidente del V municipio, ha spiegato: “Da quando ci siamo insediati, tutti i mesi abbiamo fatto con il prefetto e con i rappresentanti delle forze dell’ordine un osservatorio per la sicurezza riguardante tutto il territorio. Abito in zona Prenestina e conosco questa realtà, io stesso ho notato  nelle ultime settimane quanto la situazione al Pigneto sia diventata più delicata, è bene però chiarire che le competenze che riguardano ordine pubblico e sicurezza dipendono da questura e prefettura. Come Municipio siamo in contatto con le forze dell’ordine ed è nostro scrupolo segnalare quanto accade ma non abbiamo alcun potere nel dare direttive o nel ricevere informazioni. Sul quartiere ci siamo attivati più concretamente con Villa Maraini: arrivano con il camper e hanno già provveduto e stanno provvedendo ad incontrare i tossicodipendenti e a recuperare le siringhe. Questo lo facciamo anche per dare una risposta a livello sociale, si parla molto in questo momento di militarizzare i quartieri e mettere telecamere ma non credo sia la soluzione a tutti i problemi. Come Municipio stiamo facendo quello che è nelle nostre possibilità, a volte le aspettative dei cittadini vanno decisamente al di là di quello che ci è consentito fare. Il prossimo appuntamento dedicato all’osservatorio per la sicurezza è in calendario il 28 settembre e sarà mia cura informare sugli esiti dell’incontro”. In queste ore i  poliziotti del Commissariato San Lorenzo hanno fermato, in zona Pigneto, un kosovaro di 31 anni che, alla vista degli agenti, ha tentato di ingoiare un ovulo di cocaina senza riuscirci. Nel corso della perquisizione domiciliare nella residenza dell’uomo, in via Einstein, i poliziotti hanno sorpreso la moglie e il cognato del ragazzo, due 24enni italiani, nell’atto di confezionare diverse dosi di droga. Scoperta nell’appartamento anche una pistola Beretta 9/21 con matricola abrasa e munizionamento. Tutti e tre i sospettati sono stati arrestati, misura che è stata in seguito convalidata dall’Autorità Giudiziaria, disponendo la misura degli arresti domiciliari per il 31enne, mentre nessuna misura è stata applicata per gli altri due. Seppur in pochi giorni siano 600 le firme alla petizione pubblicata su change.org, non tutti i ‘pignetini’ si sentono in pericolo. A pochi metri dalle piazze di spaccio e alle vie menzionate, la signora Rendi che vive sull’Isola Pedonale dice alla Dire: “Il peggio è passato e lo abbiamo vissuto oltre 10 anni fa. Oggi manca il decoro urbano, c’è inquinamento acustico ma non posso dire di sentirmi minacciata. Già dallo scorso anno la Polizia Locale è presente con dei punti di ascolto. L’ho scoperto per caso e anche con altri residenti siamo riusciti per esempio ad ottenere la presenza del servizio giardini che la domenica viene a pulire le aiuole. Abbiamo chiesto di riportare un lampione che non c’era  più ed è stato ripristinato, ci hanno anche riportato i cestini”.
“C’è sicuramente uno scollamento tra i residenti – racconta alla Dire Francesca Romana Perazzelli, che da qualche giorno si è unita al comitato civico ‘Salviamo il Pigneto’ – chi abita nelle vie interne e limitrofe all’isola pedonale avverte un pericolo e subisce le intimidazioni di spacciatori e tossicodipendenti. Sono giustamente esasperati e impauriti. L’appello del gruppo al momento non è colto né condiviso da quella parte del Pigneto che negli scorsi anni ha vissuto la piazza di spaccio e la conseguente militarizzazione del quartiere. Certamente la sensazione è che ci siano i presupposti per poter tornare a una situazione che il quartiere già conosce e ha già vissuto. Per arginare questo pericolo serve però l’intervento di tutti, dalla presenza dei servizi sociali, al pattugliamento serrato e mirato delle vie coinvolte, al rapporto di buon vicinato. Qui c’è tanto impegno civile, c’è tanta collaborazione e molta voglia di vivere in comunità tutto il bello che offre la zona. Ognuno di noi percepisce il quartiere come una casa da abitare e vivere, noi stessi fuori e dentro la zona rossa abbiamo il dovere di immaginare il nostro futuro. Questo è un quartiere strategico vicino al centro, ben collegato, con una storia e un radicamento di artisti e intellettuali che condividono con il territorio i loro saperi e questo è un valore aggiunto inestimabile”. La Polizia Locale di via di Torre Annunziata conferma alla Dire l‘attivazione già dal 2021 dello sportello di ascolto. Si tratta di un presidio del territorio e di un momento di confronto con i cittadini: “Abbiamo un ottimo riscontro, siamo all’isola pedonale circa due volte a settimana. Generalmente registriamo problemi riguardanti schiamazzi notturni, degrado e rifiuti ma là dove non possiamo intervenire inoltriamo le segnalazioni agli organi competenti, questo succede anche in caso di spaccio. Non ci sono giornate fisse, avvisiamo via mail i comitati di quartieri che si mettono in contatto con i residenti”. La situazione al Pigneto richiede dunque la giusta attenzione, certo è che tra le insidie del momento potrebbero arrivare anche infelici strumentalizzazioni della campagna elettorale. (Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)
Redazione
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