giovedì, Aprile 25, 2024

Tragedia di Mottarone: Il 68% della fune era già rotta prima del tragico disastro del 23 maggio 2021

“Una corretta attuazione dei controlli (…) avrebbe consentito di rilevare i segnali del degrado, ovvero la presenza anche di un solo filo rotto o segni di corrosione e, quindi, di sostituire la testa fusa così come previsto dalle norme”. Lo scrive il pool di ingegneri nella perizia depositata venerdì in Tribunale a Verbania sulle cause dell’incidente della funivia del Mottarone in cui, il 23 maggio 2021, morirono 14 persone. Per i periti l’incidente è stato causato dal degrado della fune traente “in corrispondenza dell’innesto” nella testa fusa e la presenza dei forchettoni che hanno escluso il funzionamento dei freni d’emergenza. “In corrispondenza del punto di rottura – si legge nel documento – il 68% circa dei fili presenta superfici di frattura”.
Il giudizio dei periti
Le analisi “hanno inequivocabilmente mostrato come la rottura della fune traente […] sia avvenuta non per eccesso di sforzo bensì per una evoluzione del degrado nella fune stessa” che si è verificato all’altezza della cosiddetta testa fusa. Il 68% dei fili al momento della rottura era danneggiato, spiegano i periti. Questi danni di “fatica e fatica/corrosione” suggeriscono “la rottura dei fili coinvolti dai citati fenomeni già prima del collasso del 23 maggio 2021”.
Redazione
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