martedì, Aprile 23, 2024

Moretti: “Passaggio ad Acea, qualunque legge pur se ingiusta ed incomprensibile va rispettata”

“Ho definito quella di ieri una giornata che non avrei mai voluto vivere. Essere obbligati da una legge incomprensibile ed ingiusta a consegnare ad Acea ATO2 il prezioso sistema idrico della nostra Città è l’assurdo epilogo di una battaglia che abbiamo combattuto in tutte le sedi, soprattutto giudiziarie”.  Queste le dichiarazioni del consigliere delegato al servizio idrico integrato, Filippo Moretti. “Ma – ha proseguito Moretti – non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo lottato sempre, difeso fino alla fine il nostro diritto all’ ”acqua pubblica”, contrastando in tutti i modi incomprensibili leggi regionali e proponendo emendamenti alle leggi nazionali, pur di salvaguardare la nostra gestione locale e virtuosa del servizio idrico. Un servizio di buona qualità, a costi molto contenuti e soprattutto con acqua sempre disponibile anche nei periodi più critici dell’anno. E ci siamo arrivati facendo investimenti fin dall’inizio del nostro mandato, costruendo prima il dearsenificatore e poi un nuovo pozzo per aumentare la portata d’acqua, abbiamo eseguito continue manutenzioni e riparazioni su tutto l’acquedotto, sulle condotte fognarie e sul depuratore. Solo nell’ultimo anno abbiamo investito oltre un milione di euro, somma di cui siamo riusciti ad ottenere il rimborso in questa estenuante e difficile trattativa con Acea. Ma tutto questo non è bastato, se non avessimo consegnato spontaneamente il servizio idrico ad Acea lo avrebbe fatto al nostro posto un commissario nominato dalla Regione e avremmo dovuto pagare un risarcimento forse milionario. E’ dunque prevalso in noi il senso delle istituzioni alle quali apparteniamo: qualunque legge, pur se ingiusta ed incomprensibile, deve essere rispettata. E così abbiamo fatto. Ma la nostra battaglia non si esaurisce qui; l’acqua è e rimarrà sempre un bene pubblico primario e come tale deve essere gestita. Controlleremo l’operato di Acea e ribadiremo continuamente e con forza le nostre richieste di investimenti per migliorare il nostro sistema idrico. Oggi – ha concluso Moretti – il nuovo gestore lo riceve in buona efficienza, e così dovrà mantenerlo, e ciò per l’opera incessante di tutti i tecnici della Flavia Acque che in questi lunghi anni con grande professionalità ne hanno fatto un esempio di buona ed virtuosa gestione. A tutti loro, che mi hanno fin da subito accolto con calore e dai quali ho imparato moltissimo, e all’amministratore della Flavia Stefano Proietti, va il mio personale ringraziamento per questa avventura vissuta insieme giorno dopo giorno, per oltre cinque anni, sempre con l’obiettivo di dare alla Città il miglior servizio possibile ai costi più contenuti. E pensando di essere riusciti nel nostro intento, malgrado tutto, oggi voltiamo una pagina importante della storia amministrativa del nostro Comune. Si la voltiamo soltanto perché non ci arrendiamo, la guerra sull’acqua pubblica non è ancora finita!”.
Marongiu-Paliotta: “Un passaggio che penalizza la città”
“Ieri sera durante il Consiglio comunale che affrontava il passaggio del Servizio Idrico Integrato del Comune di Ladispoli da Flavia ad Acea, si è consumata l’ennesima dimostrazione di atteggiamento scorretto e di poco rispetto istituzionale da parte del Sindaco Grando. È bene essere chiari: il passaggio sta per avvenire dopo sentenze che non hanno dato la possibilità di mantenere la gestione in proprio da parte dell’amministrazione.  La legge Galli del 1994 ed il Codice dell’Ambiente del 2006 hanno previsto per i Comuni il principio della gestione in Ambiti Ottimali (ATO) del Servizio Idrico. Il principio della gestione associata tra Comuni dello stesso territorio è condivisibile ma l’applicazione in alcune Regioni è discutibile: si tratta infatti di ambiti troppo grandi e quindi non più ottimali, gestioni operative affidate a società come Acea, partecipata al 49% da capitale privato di multinazionali che stanno cercando di controllare la riserva idrica in tutto il mondo. In questo contesto il passaggio del Servizio Idrico di Ladispoli ad Acea rischia di pesare sugli utenti per costi più elevati e servizi meno vicini alla comunità. Avevamo chiesto che l’ACEA prendesse questi impegni: – mantenere lo sportello per l’utenza e la squadra operativa a Ladispoli; – graduare nel tempo l’aumento delle tariffe; – realizzare entro un anno i lavori per portare l’acqua potabile nella zona dei Monteroni; – mantenere tutti i contratti singoli di utenza senza costringere i condomini ad un aumento delle spese per farsi carico della lettura in proprio dei singoli contatori. L’Acea non ha dato risposte sufficienti su questi temi ed è per questo motivo che ieri sera abbiamo espresso in consiglio comunale il nostro voto negativo. Un voto purtroppo avvenuto in un clima di confusione e di polemica provocato sia dagli attacchi fuori luogo del sindaco sia dalle indecisioni del Presidente del Consiglio Comunale nell’applicare il Regolamento a tutela di tutti i consiglieri. Un atteggiamento che rende difficile il confronto costruttivo sulle tante emergenze di questa città”. Così in una nota a firma di Silvia Marongiu e Crescenzo Paliotta, del Gruppo consiliare PD – La forza della Comunità.
Ciarlantini e Garau: “Grando usi la sua dialettica sprezzante anche con i suoi sostenitori sovracomunali”
“Martedì si è svolto un Consiglio Comunale triste e drammatico per l’argomento trattato, e cioè il passaggio ad ACEA, ATO2: ancora una volta il Sindaco non ha perso l’occasione per offendere alcuni consiglieri e svilire il ruolo stesso del Consiglio che, come massima assise cittadina, è luogo di confronto, anche acceso, ma fondamentale per la crescita della città. Il ruolo del Sindaco è anche di garante della comunità, ruolo di equilibrio che qui perde compostezza e talvolta persino il rispetto della sacralità civica del luogo. Le critiche, come le mozioni e le interrogazioni, sono momenti di stimolo e crescita per la maggioranza e per l’opposizione e un atteggiamento di chiusura, di superficialità e talvolta supponenza non può che inasprire i toni. La campagna elettorale è finita, la maggioranza c’è ed è compatta e ha ruolo di governo nel rispetto, però, della dialettica democratica. Oggi la politica nazionale cui guarda la maggioranza svilisce un Referendum e tale esito ricadrà sui bilanci familiari dei cittadini che vedranno lievitare le loro bollette idriche. Una sconfitta che così va definita e che noi civici non smetteremo di denunciare, perché è proprio dalle comunità che nasce la buona politica e l’amministrazione oculata “del buon padre di famiglia”. Ci aspettiamo che Grando usi la sua dialettica sprezzante anche con chi lo sostiene a livello sovracomunale per il bene della città”. Così i Consiglieri comunali Roberto Garau e Daniela Ciarlantini.
Redazione
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