L’agenzia di rating Moody’s non aggiorna il giudizio sull’Italia. Sul sito dell’agenzia Usa si legge che “non sono stati aggiornati i rating della città di Budapest, del governo della Bulgaria, della città di Goteborg e del governo dell’Italia”. A oggi Moody’s valuta l’Italia con giudizio Baa3 e outlook negativo. Le prospettive sono state abbassate (outlook da stabile a negativo) il 5 agosto, a causa delle incertezze conseguenti alle dimissioni del governo Draghi e i dubbi sulla capacità di rispettare il sentiero di riforme previsto dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’indomani del voto, Moody’s aveva mandato un avviso all’Italia, sottolineando cinque punti chiave: entità del debito pubblico, Pnrr, costo dell’energia, inflazione, costo del finanziamento (in una fase di rialzo dei tassi). Sarah Carlson, vicepresidente senior del gruppo americano, aveva sottolineato che “il prossimo governo italiano deve affrontare una serie di sfide significative sul fronte del debito, in particolare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza del Paese“. Ecco dove le altre principali agenzie di rating collocano l’Italia:
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Standard And Poor’s Global Rating: Il 26 luglio ha rivisto al ribasso l’outlook sul rating “BBB” portandolo a stabile da positivo, a causa dei rischi sulle riforme che avrebbero potuto pesare per le elezioni anticipate dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il prossimo giudizio è in programma il 21 ottobre.
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Fitch: Il 27 maggio scorso ha confermato il rating BBB per l’Italia, l’outlook e’ stabile. Si pronuncerà di nuovo sull’Italia il 18 novembre.
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Dbrs: A luglio l’agenzia di rating canadese ha confermato il rating a BBB (high), che corrisponde a BBB+ per le agenzie principali, con un trend stabile. Il prossimo giudizio sarà il 28 ottobre.