martedì, Aprile 16, 2024

Egitto, al summit sul clima interviene oggi la premier Giorgia Meloni a Sharm el-Sheik

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene oggi alla Cop27, il summit sul clima che si è aperto ieri a Sharm el-Sheik. L’Italia ribadirà l’mpegno alla riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, assunto dell’Europa, e del raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. La Meloni è il primo premier italiano in visita in Egitto da quando nel 2016 al Cairo fu trovato morto Regeni. La diplomazia egiziana starebbe lavorando a un incontro bilaterale con il presidente al-Sisi, ma al momento non ci sono conferme da palazzo Chigi.
Il programma della Meloni – Alle 11 (ora italiana) è prevista la foto di famiglia, prima della cerimonia di apertura “Sharm El-Sheikh Climate Implementation Summit”. Alle 12.30 Meloni parteciperà alla tavola rotonda “Just Transition” mentre intorno alle 17 interverrà nel corso della sessione plenaria. In serata il premier ripartirà per Roma.
L’impegno dell’Italia
La Meloni, sottolineano fonti diplomatiche, ribadirà che l’Italia partecipa all`impegno di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 assunto dell`Europa e al raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050. Un concetto rilevante, per Roma, è quello della “transizione giusta”, uno degli elementi chiave riconosciuti dall`Accordo di Parigi, che significa “non lasciare indietro nessuno, e garantire che l’azione globale e locale per il clima protegga il pianeta, le persone e l’economia”. L’impegno degli altri Paesi – Nei negoziati di Sharm El Sheik le posizioni dei 27 paesi membri saranno strettamente coordinate in ambito europeo, sulla base del costante raccordo che ha preceduto e che accompagnerà i negoziati. Tuttavia, non tutti i paesi hanno presentato impegni di riduzione delle emissioni altrettanto ambiziosi. Come si evince dal rapporto pubblicato dal Segretariato della Convenzione il 27 ottobre scorso, infatti, l’insieme degli impegni non è sufficiente a mantenere l’innalzamento della temperatura al 2100 a 1.5 °C, come sancito dall’Accordo di Glasgow (Cop 26, novembre 2021), dov’è stato ribadito l’impegno di oltrepassare l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno nella Finanza per il Clima verso i Paesi in via di Sviluppo e altri paesi vulnerabili.
Regeni e l’incontro con al-Sisi
Da capire se ci sarà un faccia a faccia tra Meloni e il presidente egiziano al-Sisi, vista la questione ancora aperta dell’omicidio di Giulio Regeni. L’incontro potrebbe segnare una nuova tappa verso la normalizzazione dei rapporti tra i due paesi soprattutto dopo la crisi e il caso Regeni. Questioni su cui Meloni non è tornata ancora pubblicamente, anche se il suo partito si è sempre schierato per la ricerca della “verità” sulla morte del ricercatore fruilano. Per il momento, palazzo Chigi non conferma. L’agenda del presidente del Consiglio è ancora da definire ma tra i bilaterali con gli altri capi di Stato e di governo non è escluso che ci possa essere quello con il padrone di casa al-Sisi.
I Paesi assenti
L’ assenza alla Cop27 di alcuni tra i principali paesi emettitori di CO2, come Cina, Russia e India, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi della Conferenza. Sullo sfondo, resta la consapevolezza che la transizione giusta è uno degli elementi chiave riconosciuti dall’Accordo di Parigi per garantire che la transizione verso la decarbonizzazione dell’economia avvenga in modo equo. Questo significa, nelle aspirazioni dei protagonisti principali, non lasciare indietro nessuno, e garantire che l’azione globale e locale per il clima protegga il pianeta, le persone e l’economia.
Redazione
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