venerdì, Aprile 19, 2024

Arrivano nuove accuse per Aboubakar Soumahoro, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra con un passato di lavoro tra i braccianti

Arrivano nuove accuse per Aboubakar Soumahoro, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra con un passato di lavoro tra i braccianti delle baraccopoli del Sud Italia. Dopo la bufera intorno alle coop gestite dalla suocera dell’onorevole, contro di lui puntano il dito due ex amici, due compagni di lotta che denunciano: ha organizzato una raccolta fondi per i braccianti dei campi in cui lavorava, ma gli emarginati di quei soldi hanno visto soltanto una minima parte. I due ex compagni del deputato Verde, Sambare Soumaila e Alfa Berry, chiedono: dove sono finiti gli altri?
 La lettera alle forze di polizia
L’accusa arriva da un reportage di “Repubblica”. Quei due ormai ex amici hanno scritto tutto in una lunga lettera, arrivata anche alle forze di polizia. Mettendo nel mirino l’operato di quella Lega Braccianti fondata da Soumahoro con loro, che ne erano vicepresidenti. L’obiettivo doveva essere quello di tutelare gli emarginati delle baraccopoli in cui i braccianti vivono in condizioni terribili, quei ghetti da cui lo stesso Soumahoro viene: Torretta Antonacci, a Rignano in Puglia, o San Ferdinando in Calabria. Dove a Natale 2021 Soumahoro andò, vestito da Babbo Natale, a portare regali (ma gli ex amici adesso dicono “a farsi selfie”).
“Raccolta fondi per i braccianti, nei campi solo pochi euro”
“Non ti fare più vedere qui – scrivono infatti nella lettera -. Vieni solo a scattare selfie auto-promozionali, che è rimasta l’unica attività che vieni a fare tra le nostre baracche. Con quei selfie hai raccolto centinaia di migliaia di euro attraverso le donazioni di ignari benpensanti, ma ne abbiamo spesi meno della metà della metà della metà per portarci a ognuno di noi un pacco di pasta,  un chilo di sale e 700 grammi di passata di pomodoro”.
Sottoscrizione nei campi braccianti
Nel mirino ci sono dunque quei 250mila euro raccolti proprio dalla Lega braccianti fondata da Soumahoro attraverso una sottoscrizione Internet e donazioni. I soldi dovevano servire ad aiutare gli abitanti dei ghetti, in particolare nei tempi della pandemia. Soumaila e Berry spiegano che negli otto interventi della Lega tra Borgo Mezzanotte, Torretta Antonacci, Riace, Mondragone, Venosa e Rosarno, tra mascherine e alimentari per i braccianti sono stati spesi 55mila euro, più altri 4.500 euro per costi di trasporto, 60mila in tutto. E tutti gli altri soldi? Soumahoro aveva dichiarato di aver speso 120mila euro quando in realtà, secondo i due ex vicepresidenti, le uscite complessive sono state la metà. E comunque ne mancano all’appello altri 130mila.  Soumaila e Berry, che nel frattempo dalla Lega sono usciti per tornare in Usb, spiegano che probabilmente quei fondi sono andati nel nuovo soggetto politico-sindacale di Soumahoro, tra viaggi e spese di missione. Ma l’intento era di usare quei fondi per cibo, spese mediche, sostegni finanziari ai lavoratori che decidevano di scioperare. La lettera accusa finisce così: “Quando ti abbiamo chiesto che fine abbiano fatto quei soldi, tu hai detto che servono per l’organizzazione, cioè per te, perché hai fatto tutto tu, presidente, vicepresidente, tesoriere. E noi?”.
Redazione
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