sabato, Aprile 27, 2024

La Corte dei Conti ritiene che l’Italia sia in ritardo nel suo Pnrr di potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia

La Corte dei Conti ritiene che l’Italia sia in ritardo nel suo Piano di potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia previsto dal Pnrr. Nella loro delibera sullo stato di avanzamento dei lavori, i magistrati contabili hanno infatti accertato “il mancato rispetto dell’obiettivo intermedio (milestone) nazionale relativo alla selezione degli interventi da ammettere a finanziamento (scaduto il 30 marzo 2022)”. La Corte evidenzia quindi “il rischio che il ritardo accumulatosi pregiudichi l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori, da raggiungersi entro il secondo trimestre 2023”.
Le raccomandazioni della Corte dei Conti
Si raccomanda quindi al ministero dell’Istruzione di “accelerare”. Le risorse del Pnrr destinate al potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, ricordano i magistrati contabili, ammontano a 4,6 miliardi di euro, di cui 700 milioni per progetti già in essere (finanziati con fondi nazionali), 2,4 miliardi per la costruzione di nuovi asili nido, 600 milioni per le scuole dell’infanzia e 900 milioni per le spese di gestione. “Servono razionalizzazione e gestione unitaria dei fondi” – L’intervento ha l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti pubblici negli asili italiani entro il secondo semestre del 2025. Nella sua delibera, la magistratura contabile menziona quindi le spese di gestione tra le cause “dell’inadeguata risposta degli enti locali all’avviso pubblico per l’aumento dei posti negli asili nido”, raccomandando al ministero “una razionalizzazione, nonché la gestione unitaria dei fondi, da trasferire agli enti locali medesimi, destinati ai servizi educativi per i bambini a di sotto dei tre anni, correlando le spese da sostenere con i nuovi posti previsti dal Piano”.
“Accelerare su istruttoria e accordi”
La Corte, infine, invita il ministero “a completare celermente la relativa istruttoria e a sottoscrivere gli accordi di concessione con gli enti locali beneficiari, in un complessivo percorso di accelerazione a tutela dell’investimento, sia per i suoi risvolti sui migliori risultati scolastici dei bambini destinatari di istruzione prescolastica, sia per l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con riduzione degli attuali divari territoriali e di genere”. L’obiettivo del Piano è quello di far crescere l’offerta dei servizi educativi nella fascia 0-2 anni (asili nido) e in quella 3-6 (scuole dell’infanzia) con la realizzazione di nuovi spazi e o la messa in sicurezza di strutture già esistenti. In particolare, l’Italia punta a raggiungere la media Ue nei servizi ai bambini, garantendo un posto al nido ogni tre.
Redazione
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