sabato, Aprile 20, 2024

“Qatar-gate”, udienza rinviata al 3 gennaio per Silvia, la figlia di Antonio Panzeri

I giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Brescia hanno concesso per Silvia Panzeri il “rinvio al fine di ottenere dal Belgio informazioni sulle condizioni carcerarie a cui verrebbe a trovarsi l’imputata” alla luce di episodi di criticità registrati in alcuni istituti carcerari belgi in riferimento al sovraffollamento. Per la giustizia belga l’ex europarlamentare del Pd e poi di Articolo 1 è componente di “un’organizzazione criminale” che sarebbe finanziata da Marocco e Qatar, e la figlia (come la madre Maria Dolores Colleoni, anche lei ai domiciliari) “sembra essere pienamente consapevoli delle attività” del padre e sembra “persino partecipare nel trasporto dei ‘regali’ dati al Marocco da A.A., ambasciatore del Marocco in Polonia” come si legge nel mandato firmato dal giudice Michel Claise. L’udienza per la decidere sulla consegna al Belgio è stata fissata per il 3 gennaio alle 10.
LA DIFESA
“Siamo soddisfatti, i giudici della seconda sezione della corte d’appello di Brescia hanno accolto la nostra istanza e concesso un rinvio al 3 gennaio” dice Angelo De Riso che insieme all’avvocato Nicola Colli difende Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato del gruppo S&D Pier Antonio Panzeri, arrestato a Bruxelles con le accuse di corruzione e riciclaggio nell’inchiesta ribattezzata Qatargate. Arrestata lo scorso 9 dicembre su mandato di arresto europeo, i giudici – nell’udienza di consegna al Belgio – hanno dato incarico al “ministero della Giustizia a fare ricerche per poter acquisire documenti per poter appurare che siano state rispettate le regole in Italia”, aggiunge il difensore. E su quanto verrà acquisito nei prossimi giorni, la corte deciderà nell’udienza fissata per il 3 gennaio 2023. L’indagata non ha reso dichiarazioni spontanee, dato che si è trattato in aula (udienza a porte chiuse) solo delle questioni preliminari. Il pg di Brescia Umberto Vallerin si era opposto alla richiesta della difesa, ma il collegio presieduto dal giudice Giulio Deantoni ha invece dato ragione concedendo i termini.
Redazione
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