giovedì, Aprile 25, 2024

Natale, l’appello di Papa Francesco: “Il consumismo fa dimenticare il significato di questo giorno”

“Questa notte, che cosa dice ancora alle nostre vite? Dopo due millenni dalla nascita di Gesù, dopo molti Natali festeggiati tra addobbi e regali, dopo tanto consumismo che ha avvolto il mistero che celebriamo, c’è un rischio: sappiamo tante cose sul Natale, ma ne scordiamo il significato“. Il Papa ha celebrato la messa della Vigilia di Natale nella Basilica Vaticana, invitando a riscoprire la vera essenza del Natale. Ad assistere settemila fedeli nella Basilica, mentre altri tremila lo hanno seguito dai maxi schermi in piazza San Pietro. “Come ritrovare il senso del Natale? E soprattutto, dove andare a cercarlo? Il Vangelo della nascita di Gesù sembra scritto proprio per questo: per prenderci per mano e riportarci lì dove Dio vuole”, spiega Francesco. Il Papa fa notare che “inizia con una situazione simile alla nostra: tutti sono presi e indaffarati per un importante evento da celebrare, il grande censimento, che richiedeva molti preparativi. In tal senso, il clima di allora era simile a quello che ci avvolge oggi a Natale. Ma da quello scenario mondano il racconto del Vangelo prende le distanze: ‘stacca’ presto l’immagine per andare a inquadrare un’altra realtà, su cui insiste. Si sofferma su un piccolo oggetto, apparentemente insignificante, che menziona per ben tre volte e sul quale i protagonisti del racconto convergono: dapprima Maria, che pone Gesù ‘in una mangiatoia’; poi gli angeli, che annunciano ai pastori ‘un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia’ ; quindi i pastori, che trovano ‘il bambino, adagiato nella mangiatoia’”. Bergoglio indica la strada: “La mangiatoia: per ritrovare il senso del Natale, bisogna guardare lì. Ma perché la mangiatoia è così importante? Perché è il segno, non casuale, con cui Cristo entra nella scena del mondo. E il manifesto con cui si presenta, il modo in cui Dio nasce nella storia per far rinascere la storia. Che cosa ci vuole dire dunque attraverso la mangiatoia? Almeno tre cose: vicinanza, povertà e concretezza“.
POVERI E CARITA’
Non è veramente Natale senza i poveri. Rinasca la carità” ha ammonito il Papa. “La mangiatoia di Betlemme, – dice Francesco – oltre che di vicinanza, ci parla di povertà. Attorno a una mangiatoia, infatti, non c’è molto: sterpaglie, qualche animale e poco altro. Le persone stavano al caldo negli alberghi, non nella fredda stalla di un alloggio. Ma Gesù nasce lì e la mangiatoia ci ricorda che non ha avuto altro intorno, se non chi gli ha voluto bene: Maria, Giuseppe e dei pastori; tutta gente povera, accomunata da affetto e stupore, non da ricchezze e grandi possibilità. La povera mangiatoia fa dunque emergere le vere ricchezze della vita: non il denaro e il potere, ma le relazioni e le persone. E la prima persona, la prima ricchezza, è Gesù”.
Redazione
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