mercoledì, Aprile 24, 2024

Covid, report della Fondazione Gimbe: in calo contagi e ricoveri nelle terapie intensive

Ancora in calo, nell’ultima settimana, i dati dei principali indicatori Covid: contagi, ricoveri, occupazione delle terapie intensive, decessi. “Sul fronte dei nuovi casi settimanali si registra un’ulteriore diminuzione (-38,3%) pari a quella della settimana precedente: dagli 84 mila scendono a quota 52 mila, con una media mobile a 7 giorni sopra i 7 mila casi al giorno”, sintetizza Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, presentando il monitoraggio indipendente della Fondazione, rilevato nella settimana 13-19 gennaio.Si  riducono anche i decessi che si attestano a 495 contro il 576, con una media di 71 al giorno rispetto agli 82 della settimana precedente. I casi attualmente positivi passano da 300.050 a 353.643, le persone in isolamento domiciliare sono 294.820 contro 346.912), i ricoveri con sintomi 5.003 contro 6.421 e le terapie intensive 227 contro 310. I nuovi casi calano in tutte le Regioni: dal -11,2% della Provincia Autonoma di Bolzano al -46,7% di Basilicata e Valle D’Aosta. In tutte le Province, ad eccezione di Chieti (+1,8%), si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -11,2% di Bolzano al -62,7% di Ragusa). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti. “Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore Operativo della Fondazione Gimbe – continua a scendere il numero dei ricoveri in area medica (-22,1%) e in terapia intensiva (-26,8%)”. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 novembre, sono scesi a quota 227 il 19 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 5.003 il 19 gennaio. Al 19 gennaio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7,9% in area medica (dal 3,9% del Piemonte al 21,9% dell’Umbria) e del 2,3% in area critica (dallo 0% di Basilicata e Valle d’Aosta al 4,6% della Sicilia. “In calo il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 22 ingressi al giorno rispetto ai 28 della settimana precedente”. Disponibili i primi dati sulla somministrazione della quinta dose del vaccino anti Covid: sui tre milioni di persone vaccinabili con il terzo richiamo la copertura si attesta al 13%. Dei 3 milioni di persone a cui è destinata la quinta dose – precisa il report – 2,5 milioni possono riceverlo subito, 200 mila non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 400 mila l’hanno già ricevuto. Al 21 gennaio sono state somministrate 410.306 quinte dosi, con una media mobile di 3.222 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 2.930 della scorsa settimana (+10%). In base alla platea ufficiale (3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è dunque del 13% con nette differenze regionali: dal 4,3% della Campania al 25,6% del Piemonte . La campagna vaccinale anti Covid per la quarta dose “arranca: 11,8 milioni di fragili e di over 60 sono infatti ancora senza copertura“. “La platea per il secondo richiamo, aggiornata al 17 settembre 2022 – precisa Gimbe – è di 19,1 milioni di persone: di queste, 11,8 milioni possono riceverlo subito, 1,5 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,8 milioni l’hanno già ricevuto. Al 20 gennaio sono state somministrate 5.816.775 quarte dosi, con una media mobile di 10.078 somministrazioni al giorno, sostanzialmente stabile rispetto alle 9.922 della scorsa settimana (+1,6%)”. “In base alla platea ufficiale (19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 30,4% con nette differenze regionali: dal 13,7% della Calabria al 43,9% del Piemonte.
Redazione
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