giovedì, Aprile 25, 2024

Roma, il bimbo morto al Sandro Pertini: tra 60 giorni i risultati dell’autopsia

Si conosceranno fra 60 giorni i risultati dell’autopsia sul corpo del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l’8 gennaio scorsi. Il bimbo sarebbe morto schiacciato dalla madre che si era addormentata durante l’allattamento. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Gli inquirenti hanno acquisito anche la cartella clinica della donna e altri documenti. “La condivisione del letto è uno dei fattori di rischio per quanto riguarda la morte improvvisa e inaspettata del lattante (da 0 a 12 mesi)”. Lo ha evidenziato Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su UniMamma.it, commentando il decesso di un neonato nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini di Roma. L’ipotesi al vaglio della Procura è che la mamma si sarebbe addormentata durante l’allattamento schiacciando il piccolo. “L’American Academy of Pediatrics, a questo proposito, raccomanda per il sonno del neonato un ambiente sicuro, per ridurre i pericoli. Nello specifico, attraverso le raccomandazioni del 2022, consiglia: il coricamento in posizione supina, l’uso di una superficie di riposo solida e non inclinata, la condivisione della stanza ma non del letto, evitare il surriscaldamento e l’utilizzo di lenzuola morbide che potrebbero ostruire le vie respiratorie. È dunque consigliabile – suggerisce l’ostetrica – idealmente per i primi sei mesi, che i neonati dormano nella stanza dei genitori, vicino al loro letto, ma su una superficie separata e adeguata all’età e alle dimensioni del piccolo. Bisogna considerare che l’ente americano si è espresso come rispettoso della necessità o della scelta genitoriale di condividere il letto con il bambino ma, sulla base dei dati disponibili, non raccomanda questa pratica in nessuna circostanza”. “Come nella situazione verificatasi a Roma, la condivisione del letto può avvenire involontariamente se i genitori si addormentano mentre alimentano il bambino, o in momenti di particolare stanchezza. Soprattutto nei bambini con meno di 4 mesi è, dunque, fondamentale che i genitori siano particolarmente vigili per evitare colpi di sonno – conclude – A questo proposito è fondamentale ribadire l’importanza di una rete di supporto attorno a chi accudisce un neonato, dal momento che, in una fase così delicata, la stanchezza può prendere il sopravvento in ogni momento”.
Redazione
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