venerdì, Aprile 19, 2024

Neonato morto all’ospedale Pertini, “potrebbe essere stato un collasso improvviso e inaspettato”

“La vicenda accaduta all’ospedale Pertini di Roma, dove un neonato è deceduto nel letto della mamma che lo stava allattando, ha colpito l’opinione pubblica. In attesa dei risultati del riscontro diagnostico, tale evento potrebbe rientrare, secondo quanto spiega il Tavolo tecnico allattamento al seno della Società italiana di pediatria (Sip), nell’ambito del “Sudden unexpected postnatal collapse” (Supc, collasso neonatale improvviso e inaspettato)”. A scriverlo in una nota è la Sip. “Con questa definizione- specifica Guglielmo Salvatori, responsabile del Tavolo allattamento al seno della Sip- si esprime un raro ed improvviso evento, a volte un decesso, in una gran parte dei casi senza spiegazione, che può verificarsi nei primi 7 giorni di vita“. La Società italiana di pediatria, nell’esprimere profondo cordoglio e vicinanza all’intera famiglia coinvolta nella vicenda, offre a tutti i neo genitori dei suggerimenti utili. “La nostra volontà è quella di essere vicini e utili alle neo mamme e ai neo papà, ai quali ricordiamo che l’allattamento al seno è una pratica sicura di cui non bisogna aver paura- aggiunge la professoressa Annamaria Staiano, presidente della Sip- Per essere sereni e sentirsi sicuri occorre però essere informati, e il pediatra è sicuramente una figura di riferimento imprescindibile”. La Sip ha pertanto deciso di ricordare 5 consigli diretti ai genitori. Innanzitutto la Società ricorda che il contatto pelle a pelle nelle prime due ore dopo il parto è una pratica molto importante che permette di stabilizzare l’attività cardio-respiratoria del neonato/a, regolare la sua temperatura corporea, favorire un normale valore di glicemia ed avviare al meglio l’allattamento al seno. “Le prime due ore dopo la nascita del neonato/a vanno trasformate in un momento bello di condivisione-aggiunge Salvatori-. Se il bimbo è nato a termine e senza complicazioni si può stabilire fin da subito un contatto pelle a pelle (skin-to-skin). In queste 2 ore bocca e naso del neonato devono essere sempre visibili dalla mamma per evitare che la respirazione non sia ostruita dalle sue mammelle. Il bambino va quindi osservato: è importante che lo faccia la mamma o un caregiver, che spesso è il papà, e il personale sanitario”. In secondo luogo la Sip ricorda di focalizzarsi sul momento dell’allattamento per viverlo intensamente. “Vi sono mamme che spesso mandano messaggi sul cellulare dopo il parto. E’ stato calcolato che ne inviano circa 30 nelle due ore successive al lieto evento: vi è un aspetto di condivisione sociale che è molto bello, ma è importante anche non lasciarsi distrarre e vivere a pieno e ‘dal vivo’ il momento della nascita del proprio bambino“, aggiunge Salvatori. Nelle ore seguenti al parto non esiste una posizione ideale per allattare: molte donne allattano sedute o semi sedute, con la schiena e le gambe sostenute. Vi è anche un’altra possibilità, la cd ‘biological nurturing’, in cui la mamma è in posizione con la schiena semi reclinata, sostenuta attraverso l’utilizzo di più cuscini, e con il bimbo sopra di lei. Occorre in tutti i casi essere vigili sul fatto che il piccolo respiri bene e abbia un buon colorito. I pediatri invitano poi a favorire il rooming in perché tenere il neonato nella stessa stanza della mamma 24 su 24 permette di rafforzare il legame tra mamma e bambino e di incentivare l’allattamento al seno. È più sicuro che il bimbo dorma nella culletta invece che nel letto della mamma, evitando comunque materassi o cuscini molto morbidi. Inoltre, va sempre decisamente raccomandato che il bimbo dorma a pancia sopra, supino. La Sip invita poi i genitori a non aver timore di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si ha bisogno di riposare. “Non è qualcosa di cui vergognarsi- sottolinea Staiano- la stanchezza dopo il parto può colpire tutte le donne, in misura diversa anche in base all’esperienza legata alla nascita del bambino. Se ci si sente particolarmente provate meglio optare perché il piccolo stia nella nursery, prendere qualche ora di riposo e poi allattare il bambino e prendersene cura, per quanto possibile”. Infine la Sip ricorda di non aver paura in generale di ciò che può accadere mentre si allatta. “L’allattamento al seno, quando possibile- aggiunge Staiano- è un toccasana per la salute del bambino e della mamma e consolida il cosiddetto bonding, il legame mamma-bimbo. È una pratica sicura non bisogna quindi avere alcuna paura”.
(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)
Redazione
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