venerdì, Aprile 26, 2024

Al via il nuovo anno giudiziario alla Corte di Cassazione con il presidente Mattarella

Al via al Palazzo di Giustizia di Roma, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte Suprema di Cassazione, a cui partecipa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il primo intervento è stato quello del primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio. L’evento ha segnato anche il debutto del nuovo vicepresidente del Csm, l’avvocato Fabio Pinelli (Lega), eletto ieri – al terzo scrutinio – con 17 voti, contro i 14 ottenuti da Roberto Rompoli (Pd). Pinelli ha preso parola per secondo, seguito dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, al centro di incessanti polemiche per la sua posizione sulle intercettazioni, e dal procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato. Il 28 gennaio si terranno invece le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario presso le 26 Corti d’Appello dislocate sul territorio italiano. Nordio ha voluto chiarire che “ogni futura riforma” in tema di giustizia, prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento, “si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura”. Poi ha definito l’autonomia e l’indipendenza dei giudici come “un pilastro della nostra democrazia”, di cui lo stesso ministro riconosce la “sacralità”. Priorità “assoluta” per il Ministero è dare alla giustizia “un volto nuovo, in sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi”, ha detto il Guardasigilli. Pinelli ha detto di sentire “tutta la responsabilità del compito appena affidato a tutti i nuovi consiglieri, e a me che oggi li rappresento. Sono, e siamo tutti, consapevoli della delicatezza della funzione che siamo chiamati a svolgere: garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, pilastro della democrazia”. Il Csm affronterà “le sfide, numerose e complesse, del sistema giustizia, portando avanti al contempo l’ideale del magistrato che noi riteniamo debba essere perseguito: il magistrato che si distingua per il rigore professionale, per il riserbo in tutti i comportamenti, e per il rispetto della dignità delle persone. L’esercizio del potere giudiziario deve sempre compiersi nel rispetto della sottoposizione alla legge del magistrato e nella piena tutela della dignità della persona”. “Continua il processo di riduzione del contenzioso, tanto nel civile quanto nel penale”. Così ha aperto la sua relazione il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio, che ha però subito parlato di “un’ombra inquietante” che pesa sull’Italia: “circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner”. Tuttavia, per il numero di omicidi, in generale in calo nell’ultimo anno, l’Italia si dimostra “uno dei Paesi più sicuri in Europa”. Grossi passi avanti poi nella lotta a mafia e terrorismo, come confermato da un recente “arresto importante”, ha sottolineato Curzio riferendosi alla cattura di Matteo Messina Denaro.
Curzio: “Troppe morti sul lavoro”
Inaccettabile invece “il numero delle morti bianche, che anche quest’anno ha superato il livello di 1000 casi, con l’inquietante ritmo di tre morti al giorno”, ha detto sempre Curzio. Nei primi dieci mesi del 2022, le denunce “sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021” e le malattie professionali hanno visto un aumento delle denunce del 10,6%. I dati confermano la “pesante e grave conferma” della situazione di pericolo e rischio nel mondo del lavoro.
Curzio: “Mancano 1458 magistrati a sistema”
Sarà fondamentale spingere sull’assunzione di nuovo personale, tendenza già iniziata grazie ai fondi del Pnrr. L’inserimento di più risorse umane – ha detto Curzio – è un passaggio fondamentale per il buon funzionamento del settore della giustizia, per troppo tempo caratterizzato da “riforme a costo zero”. Un dato su cui riflettere: sono 1458 i magistrati che mancano al sistema giudiziario. Nei 47 Paesi europei che aderiscono al Consiglio d’Europa, ha rilevato Curzio, “in media vi sono 22,2 giudici togati ogni 100mila abitanti, mentre in Italia sono solo 11,9”. Sulle riforme che continuano a dividere la politica, Curzio ha detto che “non spetta” ai magistrati “dare giudizi sulle scelte di politica legislativa che il Parlamento ed il governo hanno operato. Tuttavia, “il programma attuativo originariamente fissato” è stato “modificato, posticipando alcune parti ed anticipandone altre” e quindi si sono creati motivi “di criticità”. Necessario “un periodo di adattamento” e di “rodaggio”.
Redazione
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