giovedì, Marzo 28, 2024

Scandalo “Qatar-gate”, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca restano in carcere

Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca restano in carcere. E’ la decisione presa dalla Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles, secondo quanto riferisce la procura federale belga, dopo il riesame della custodia cautelare di entrambi gli indagati. Se entro 24 ore gli avvocati di Giorgi e Figà-Talamanca dovessero presentare ricorso, una nuova udienza sarà fissata entro quindici giorni. Entrambi erano stati arrestati lo scorso 9 dicembre nel quadro delle indagini sul cosiddetto Qatargate, l’inchiesta relativa alla presunta corruzione di deputati e funzionari dell’Europarlamento. Tornano invece in libertà Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Brescia, revocando le misure cautelari dei domiciliari dopo che i magistrati belgi che indagano sul Qatargate hanno rinunciato alla consegna delle due donne. Le due sezioni penali della Corte di Appello di Brescia, scrive il presidente della Corte Claudio Castelli, “hanno preso atto della nota dell’Ufficio Istruzione di Bruxelles pervenuta ieri pomeriggio che rinuncia alla procedura di consegna e hanno revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Silvia Panzeri e di Colleoni Maria Dolores”. Per il resto, si legge ancora nella nota, “i procedimenti sono allo stato avanti alla Corte di Cassazione, ove i provvedimenti di consegna erano stati  impugnati, che quindi potrà provvedere quanto alla consegna”. Ovvero i due ricorsi della difesa non saranno più discussi, perché anche in quella sede si dovrà prendere atto della rinuncia alla consegna. La Corte bresciana ha di fatto annullato, dunque, il pronunciamento con cui nelle scorse settimane aveva dato il via libera al trasferimento delle due donne, ai domiciliari da dicembre, in un carcere del Belgio. La mossa del giudice Michel Claise di rinunciare alla consegna è la conseguenza dell’accordo raggiunto con Antonio Panzeri. L’ex parlamentare Ue ha dato la sua disposizione a collaborare, in cambio di un anno di reclusione e la confisca di un milione di euro, più o meno la somma dei soldi trovati nella sua abitazione di Bruxelles, nella casa della famiglia a Calusco D’Adda, nella Bergamasca, e sui conti correnti intestati a lui e alla figlia. Una collaborazione che, in merito a figlia e moglie, ha fatto cadere le esigenze investigative anche se, come ha spiegato il difensore Angelo De Riso che assiste le indagate col collega Nicola Colli, non appena sarà possibile le due donne renderanno interrogatorio ai magistrati del Belgio.
Redazione
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