sabato, Aprile 27, 2024

Il segretario generale della Nato ha esortato la Corea del Sud a rafforzare il suo sostegno militare all’Ucraina

Il segretario generale della Nato ha esortato la Corea del Sud a rafforzare il suo sostegno militare all’Ucraina. Intervenendo da Seul, Jens Stoltenberg ha ringraziato il paese per i suoi aiuti all’Ucraina, ma ha insistito sul fatto che c’è un “urgente bisogno di armi”. “Esorto la Repubblica di Corea a continuare e ad intensificare il sostegno militare”, ha affermato. “Alla fine, spetta a voi prendere una decisione, ma dirò che diversi alleati della Nato che hanno avuto come politica quella di non esportare mai armi nei paesi in conflitto ora l’hanno cambiata”. Mentre la Corea del Sud ha firmato importanti accordi per fornire centinaia di carri armati, aerei e altre armi alla Polonia, membro della Nato, dall’inizio della guerra, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha ribadito che la legge in vigore contraria alla fornitura di armi ai paesi in conflitto rende difficile fornire armi all’Ucraina. Paesi come Germania, Svezia e Norvegia, ha però osservato Stoltenberg, avevano politiche simili ma le hanno cambiate. “Se non vogliamo che l’autocrazia e la tirannia vincano, allora hanno bisogno di armi, questa è la realtà”, ha concluso. a parte russa, l’invio di armi allontana l’ipotesi di pace. Il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha infatti escluso colloqui con l’Ucraina o con i suoi alleati. Ora che gli Stati Uniti hanno deciso di fornire carri armati all’Ucraina, non ha senso che la Russia parli con Kiev o con i suoi “burattinai” occidentali, ha dichiarato Ryabkov all’agenzia di stampa statale russa Ria. Nessuno in Occidente, ha aggiunto, ha escogitato iniziative serie per risolvere la crisi ucraina. Per il viceministro, servirebbero “piccoli passi” perché Mosca e gli Stati Uniti si avvicinassero ad un accordo su questioni bilaterali. “Ci auguriamo che la tattica dei piccoli passi ci consenta di giungere a soluzioni reciprocamente accettabili sulle questioni più importanti dell’agenda bilaterale”.
Redazione
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