sabato, Aprile 20, 2024

Spi/Cgil e Uilp: “Tra Ladispoli e Cerveteri 1500 persone ad alta complessità clinica”

“E’ necessario predisporre un piano di intervento sia sanitario che sociale”

 

“Nella nostra, si fa per dire, “ridente cittadina” in un incontro pubblico, tenutosi il 16 gennaio scorso in biblioteca e riguardante il Distretto socio/sanitario che comprende Cerveteri e Ladispoli, il Direttore della ASL, Dott.ssa Cristina Matranga certifica, tramite un accurato studio epidemiologico che tra Ladispoli e Cerveteri, ci sono quasi 1500 persone (con esattezza 1494) che risultano affette da alta complessità clinica (affette da più di una patologia, a volte grave, con assunzione di tanti farmaci al giorno per controllarne gli esiti)”. Così Spi/Cgil e Uilp in una nota in cui si legge: “A questa fascia di popolazione appartengono molti anziani che vivono in condizioni sociali ed economiche precarie, con alto grado di deprivazione. Ma Purtroppo questa popolazione è destinata ad aumentare, poichè un altro significativo numero di persone (oltre 5000) può nel tempo scivolare nel primo gruppo. Condizioni socio/economiche e salute si influenzano a vicenda. Attenzione particolare va data alla percentuale delle persone con patologie croniche e vulnerabilità socio-economica: a Ladispoli la percentuale è quasi il doppio della media regionale”.  “La ASL, tramite le sue banche dati, ha estrapolato numeri esatti. Si tratta quindi di dati importanti e per alcuni versi allarmanti. La Dott.ssa Matranga si è posta la domanda di cosa fare, come raggiungere questa popolazione e ha chiesto collaborazione ai Comuni. I politici presenti (Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti e delegato politiche sociali di Ladispoli, Fiovo Bitti) hanno assicurato collaborazione, ma come? Anche I volontari del terzo settore presenti e gli operatori hanno chiesto come ed hanno segnalato servizi che vanno assolutamente potenziati: soprattutto i servizi per la cura delle demenze e dell’alzheimer, per la disabilità adulta e per le famiglie (sempre più fragili) con figli minori”. “Le organizzazioni sindacali dei pensionati hanno sottolineato l’urgenza di stabilire fra comuni ed ASL un rapporto ufficiale tramite convenzione o protocollo d’intesa prevista dalla normativa ma ancora assente. Gli anziani più fragili hanno bisogno di una presa in carico complessiva (sociale e sanitaria) e di risposte integrate. Noi, sindacati dei pensionati (Spi/cgil e Uilp) – conclude la nota – chiediamo un piano di interventi ad hoc, sia sanitario che sociale e siamo pronti a collaborare, perché l’evoluzione anagrafica della popolazione, con l’aumento dei plurisessantenni ma anche delle persone non autosufficienti, è un segnale molto serio ed è bene non mettere la testa sotto la sabbia. Ci aspettiamo a breve un confronto costruttivo in cui illustrare le nostre proposte”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli