giovedì, Aprile 18, 2024

Carnevale, ecco le tipiche maschere veneziane

Ogni anno il carnevale di Venezia riempie le piazze e i canali di travestimenti ormai centenari, tramandati di generazione in generazione. Dalla Moreta, maschera tipica femminile di colore nero, alla Gnana fino a quella del Medico della peste. Ecco quali sono le più celebri maschere veneziane. 
Il Mattacino – Fra le più popolari, è una sorta di pagliaccio che rappresenta la goliardia e lo scherzo. Nella tradizione, i mattaccini, vestiti in bianco e nero oppure in versione colorata, lanciavano uova profumate usando fionde.
La Bauta – Rettangolare, si indossa insieme al tricorno – il cappello veneziano a tre punte – e un mantello lungo. Veniva scelta soprattutto dagli aristocratici. È forse la più celebre e se ne trovano numerose versioni. I mascherati, un tempo, potevano mangiare e bere senza toglierla.
La Moreta – Riservata alle donne, il suo nome deriva dal termine “moro” (“scuro”, in dialetto veneziano). È infatti ricoperta di velluto nero. Veniva apprezzata perché aumentava la connotazione misteriosa delle mascherate. Queste ultime non potevano parlare perché dovevano tenere in equilibrio la moreta con le labbra.
Il medico della peste – Si riconosce subito: lungo becco, occhiali e tunica nera. Questo travestimento rappresenta gli antichi medici della peste – appunto – che visitavano i cittadini per capire se fossero malati o sani. Alla maschera è spesso associato un bastone, usato un tempo per consentire ai dottori di non entrare in contatto con i pazienti.
Gnagna – Un abito femminile corredato da una maschera da gatta e da un cesto che conteneva un gatto vero. Il mascherato – sempre uomo in questo caso – mostrava atteggiamenti da popolana, emettendo suoni striduli e miagolii.
Redazione
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