giovedì, Marzo 28, 2024

Summit delle diaspore a Roma con cittadini, attivisti e associazioni con radici migratorie impegnate per la cooperazione allo sviluppo

Le diaspore protagoniste della cooperazione allo sviluppo. Ponti tra mondi, capaci come nessuno di decolonizzare l’aiuto, liberandolo da ogni paternalismo. Che propongono alleanze alla pari, mettono radici nei territori e promettono di diventare Forum, spazio aperto e partecipato “collettore di idee ad alto impatto”. Sono le parole, le speranze a anzi molto di più – gli impegni – che hanno segnato a Roma la quarta edizione del Summit nazionale delle diaspore. Al Centro congressi Angelicum, a pochi passi da piazza Venezia, le associazioni e le realtà animate da attivisti e comunità con origini straniere sono tornate a incontrarsi dopo la pandemia di Covid-19. E oggi ci sono nuove sfide, con l’Europa dilaniata dalla guerra in Ucraina o, le crisi all’altro angolo del mondo, come in Perù, dove l’arresto del presidente Pedro Castillo non ha sciolto i nodi politici e continua a dividere. Quello del Summit è però un progetto che guarda avanti, in direzione del Forum, e che costruisce vie possibili. “Draft the Future!”, disegna il futuro, questo lo slogan della nuova fase. A guidarla sono l’associazione culturale Le Reseau e l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), supportate da realtà istituzionali che provano a fare sistema: la Cooperazione italiana, che nelle diaspore vede il ponte, la diplomazia quotidiana, sociale e profonda che può riportare l’Italia nel mondo. Il percorso del Summit nazionale delle diaspore ritorna, grazie all’impegno del sistema della Cooperazione italiana, nonostante la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa: lo ha detto Mehret Tewolde Weldemicael, vicepresidente di Le Réseau.
“Forse avevamo anche perso le speranze di riprendere questo percorso” ha sottolineato Tewolde. “L’appuntamento di oggi e questa nuova fase parte del progetto ‘Draft the Future!’ sono la dimostrazione del commitment della Cooperazione italiana: dal 2017 a oggi ci sono stati cinque governi, che non è poco, ma nonostante le traversie politiche siamo ancora qui, con un forte impegno che richiede risorse e vuole tramutarsi in azioni”.
La vicepresidente di Le Reseau, organizzatrice del Summit, ha evidenziato la necessità di puntare su “protagonismo e leadership” delle diaspore. “La domanda che ci siamo posti al riguardo”, ha concluso Tewolde, “è se il sistema della Cooperazione è pronto a includere e integrare”. “Sul tema migrazioni bisogna partire dai dati, per uscire dal vicolo cieco dell’immobilismo e delle strumentalizzazioni politiche”: a chiederlo è Ouadid Bakkali, deputata del Partito democratico (Pd) intervistata dall’agenzia Dire a margine del Summit nazionale delle diaspore.
Nata in Marocco 36 anni fa, già presidente del Consiglio comunale di Ravenna, in Emilia-Romagna, la parlamentare evidenzia la necessità di “programmare e definire strutture normative nuove” in materia di mobilità umana e multiculturalità. L’assunto è che bisogna prendere consapevolezza del fatto che “l’Italia non è più come è stata, che il Paese è cambiato e che è attraversato e vissuto da diaspore contemporanee e da nuove cittadinanze”.
Secondo Bakkali, “il linguaggio cambia la cultura e la percezione” e per questo è importante che le parole si fondino su informazioni corrette. “I dati devono essere patrimonio comune perché possiamo renderci conto della dimensione e delle caratteristiche del fenomeno migrazione” dice la deputata. “Questo ci aiuta a non drammatizzare e a non criminalizzare, come sta accadendo ad esempio con il provvedimento sulle operazioni di soccorso in mare delle ong adesso in discussione in Parlamento”.
Bakkali aggiunge, rispetto al Summit: “Ci racconta come creare sviluppo diffuso e co-progettato che tenga insieme le comunità e che provi a lavorare sul grande tema di questo tempo, che sono le disuguaglianze e il difficile rapporto tra i popoli e tra le diversità, oggi complicato proprio dalle disuguaglianze in aumento”.

(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)

Redazione
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