mercoledì, Aprile 24, 2024

È ancora ricoverato in prognosi riservata l’ex allenatore del Milan Alberto Zaccheroni

È ancora ricoverato in prognosi riservata Alberto Zaccheroni, la cui traiettoria nella carriera da allenatore è passata dallo scudetto vinto con il Milan nel 1998-1999 agli ottimi risultati conseguiti con due nazionali asiatiche “emergenti” quali il Giappone e gli Emirati Arabi. Il mitico “Zac” degli anni ’90 e 2000 è ancora ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena dopo avere battuto la testa in casa sua nel tardo pomeriggio di ieri. Le condizioni del tecnico 69enne sono considerate serie, ma è vigile e cosciente. La caduta nella sua abitazione in via Leonardo Da Vinci a Cesenatico gli ha provocato un trauma cranico, ma non è chiaro quali siano le cause per cui ha perso l’equilibrio. Quando sono arrivati ieri pomeriggio i sanitari dell’ambulanza lo hanno trovato sdraiato e privo di sensi vicino a una scala interna. Al momento della caduta in casa c’erano la moglie Fulvia Fiorini e Clara, la fidanzata del figlio Luca.
Le imprese di Zac dal Venezia agli Emirati Arabi
Oltre al Milan, tra le squadre allenate da Zaccheroni nel corso della sua carriera ci sono Venezia, Bologna, Udinese, Lazio, Inter, Torino, Juventus e la nazionale del Giappone, guidata alla conquista della Coppa d’Asia nel 2011. Dopo qualche mese con la squadra cinese del Beijing Guoan, ha concluso la sua carriera da allenatore professionista con la nazionale degli Emirati Arabi, tra il 2017 e il 2019. Con la squadra emiratina è arrivato a un soffio dalla vittoria nella finale della Coppa delle Nazioni del Golfo, ma è stato battuto dall’Oman ai calci di rigore.
La malattia e i Mondiali del Qatar
Quindi ha preso il Covid che gli ha lasciato degli strascichi, tanto che agli amici confidava: “Mi sento sempre stanco, faccio fatica a fare le mie lunghe passeggiate quotidiane”. Ma nell’ultimo anno si sentiva decisamente meglio e aveva accettato la proposta della Fifa di lavorare come analista dei Mondiali 2022 in Qatar. Insieme a lui c’erano anche Jürgen Klinsmann, vincitore di Italia ’90 con la Germania, e Faryd Mondragón, portiere della Colombia tra il 1993 e il 2014. “Se vuoi vedere delle vere novità, devi guardare al calcio emergente, asiatico e africano”, raccontava agli amici, mentre ancora gli brillavano gli occhi per le sue imprese con Giappone ed Emirati Arabi.
Redazione
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