sabato, Aprile 20, 2024

Sanremo, commozione per il potente monologo di Chiara Francini sulla maternità mancata

“Io da qualche parte penso di essere  una donna di merda perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli. Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata”. Chiara Francini  porta sul palco del Teatro Ariston, a tarda notte, tutti i dilemmi  della maternità mancata. Parla di quelle donne che non sono madri ma che con il tema della maternità ci si confrontano comunque. “Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio”, esordisce. L’attrice parla della  maternità, quella delle amiche che a un certo punto “cominciano a  figliare” a “valanga”. La migliore amica e poi tutte le altre. “Quando qualcuna ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata c’è come qualcosa che ti esplode dentro”, dice, sottolineando che “mentre accade tutto questo, tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole solo essere festeggiata. E non c’è spazio per il tuo dolore, per la tua solitudine”. “Passeggini, passeggini ovunque”. “E io, io che continuavo a fare le mie cose sempre meglio, sempre guadagnandoci di più, con sempre più persone che mi guardavano e mi amavano. E poi. E poi a un certo punto io mi sono accorta che il tempo passava e che se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto. Perché anche quando ti decidi che è il momento giusto poi, magari, il corpo ti fa il dito medio e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita”, continua l’attrice. Così arriva “il senso di colpa” che “rimbomba dentro, come un eco”. Poi c’è la paura che la maternità possa cambiarla: “E io già lo so, bambino, tu mi porterai via tutta la creatività, la luce”. “Ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come  parlo…? Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto…” “Forse, sei proprio tu che non vuoi venire da me, perché credi che io mi sia dimenticata di te, che io mi sia dimenticata della vita. Perché avevo troppo da fare. Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me. Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato”, conclude l’attrice tra gli applausi dell’Ariston.
Redazione
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