venerdì, Aprile 26, 2024

Torre Flavia, siti e specie protette: il Jova Beach è un caso di studio

Un articolo di Corrado Battisti sulla rivista “Conservation”

 

A distanza di mesi dall’evento che ha causato non poche polemiche non solo a Ladispoli e Cerveteri ma anche in altre città italiane, per gli effetti impattanti sull’ecosistema che avrebbe potuto avere, il Jova Beach Party torna al centro dell’attenzione. E questa volta lo fa con uno articolo di Corrado Battisti, il responsabile della Palude di Torre Flavia, sulla rivista Conservation. “I grandi eventi musicali spesso coincidono con gli spazi naturali, e quindi possono avere un impatto sugli ecosistemi sensibili”, si legge. “Qui viene riportata una storia di eventi avvenuti a seguito di un grande evento su una spiaggia italiana all’interno di un’area di protezione speciale (SPA; ospitando dune embrionali e uccelli pivieri di preoccupazione per la conservazione). Seguendo un approccio teatrale alla conservazione, questa storia si svolge in tre atti (Atto I: The Premises; II: On the Field; III: Effetti a lungo termine) che includono gli obiettivi sociali («attori») coinvolti (ossia lo staff della pop star, ONG, istituzioni e stakeholder locali) nonché le questioni critiche e i conflitti”. “Questa esperienza fornisce alcune lezioni di conservazione: (i) grandi eventi musicali possono avere un impatto sugli ecosistemi socio-ecosistemi sensibili; (ii) il valore intrinseco degli ecosistemi costieri è stato sottovalutato da quando la selezione del sito è stata effettuata da responsabili decisionali con un uso impreciso/inappropriato di strumenti digitali; (iii) comunicazione tra gli organizzatori privati, pubblici istituzioni, ONG, e persone erano povere; (iv) la disponibilità di enormi risorse economiche ha reso vulnerabile il comune locale; (v) i processi sociali digitali hanno aumentato la polarizzazione tra partiti avversari con un aumento dei conflitti locali tra le Agenzie pubbliche; e (vi) questi conflitti hanno avuto effetti a cascata a lungo termine sulla gestione della riserva naturale”. “Per comunicare storie di conservazione, incoraggio gli operatori della conservazione ad utilizzare un approccio teatrale per comunicare eventi locali con implicazioni socio-ecologiche – aumentando la consapevolezza dei conflitti umani-fauna selvatica e dei pregiudizi cognitivi che emergono dopo decisioni non condivise – utilizzando quadri concettuali semplificati”.
Redazione
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