mercoledì, Aprile 24, 2024

Aifa: due casi fatali di insufficienza epatica acuta si sono verificati in 2 bambini di 4 e 28 mesi trattati con il farmaco Zolgensma

Due casi fatali di insufficienza epatica acuta si sono verificati in due bambini, di 4 e 28 mesi, affetti da atrofia muscolare spinale (SMA) e trattati con il farmaco Zolgensma (onasemnogene abeparvovec). Li segnala l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul proprio sito, pubblicando la nota informativa dell’azienda produttrice Novartis. Zolgensma è la prima terapia genica contro la Sma, approvata dall’Aifa nel 2021 ed a carico del Ssn per tutti i bambini affetti dalla patologia e sotto i 13,5 kg di peso. Ad oggi, rileva l’agenzia, sono circa 3000 i pazienti curati con tale farmaco, che ha un elevato costo.  L’epatotossicità, ovvero la tossicità per il fegato, segnalata con onasemnogene abeparvovec, spiega l’Aifa, si manifesta spesso come funzionalità epatica anomala o come aumento delle aminotransferasi. Tuttavia, sono stati segnalati danno epatico acuto grave o insufficienza epatica acuta, anche con esito fatale. Il meccanismo sottostante, sottolinea l’agenzia, è “probabilmente correlato a una risposta immunitaria innata e/o adattativa al vettore”. L’Aifa raccomanda pertanto un regime profilattico con corticosteroidi e il monitoraggio della funzionalità epatica per almeno 3 mesi dopo l’infusione del farmaco. Ciò include il monitoraggio settimanale per il primo mese e durante l’intero periodo di riduzione graduale dei corticosteroidi, seguito da un monitoraggio bisettimanale per un altro mese e, se clinicamente indicato, anche in altri momenti. Inoltre, i pazienti che presentano segni o sintomi indicativi di disfunzione epatica devono essere prontamente valutati per danno epatico. Nel caso in cui i pazienti non rispondano adeguatamente ai corticosteroidi, consultare un gastroenterologo o un epatologo pediatrici. Queste le caratteristiche cliniche comuni di questi due casi, come si legge sul sito Aifa: la manifestazione iniziale del danno epatico è stata l’aumento asintomatico delle aminotransferasi epatiche entro le prime 1-2 settimane dopo l’infusione; la manifestazione clinica dell’epatotossicità includeva vomito, debolezza e un secondo aumento delle aminotransferasi epatiche. A seguire si è presentato un rapido deterioramento della funzionalità epatica e la progressione verso l’encefalopatia epatica e l’insufficienza multiorgano. Il decesso si è verificato 6-7 settimane dopo l’infusione di onasemnogene abeparvovec, durante il periodo di riduzione graduale della dose di corticosteroidi. Zolgensma, si sottolinea, “è sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta”.
Redazione
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