venerdì, Aprile 26, 2024

Covid, secondo il Dipartimento dell’Energia Usa il virus è nato da una fuga in laboratorio

Un rapporto del Dipartimento dell’Energia americano ha concluso che la pandemia di Covid-19 “molto probabilmente” è nata da una fuga in laboratorio. Lo riferisce il Wall Street Journal in esclusiva dopo aver preso visione della ricerca. In precedenza il dipartimento aveva dichiarato di non avere certezze su come si fosse sviluppato il virus. Questa conclusione è invece contenuta in un aggiornamento di un rapporto del 2021 dell’ufficio della direttrice della National Intelligence Avril Haines. Secondo fonti dei servizi americani interpellate dal Wall Street Journal, la posizione del dipartimento è cambiata dopo che sono emerse “nuove informazioni di intelligence, studi di ricercatori e consultazioni con esperti non governativi”. Si tratta di una conclusione significativa perché questa agenzia sovrintende a una rete di 17 laboratori nazionali, alcuni dei quali svolgono ricerche biologiche avanzate. Tuttavia, il Journal osserva che il Dipartimento dell’Energia sostiene la nuova posizione con “scarsa fiducia”, mentre quando l’Fbi aveva raggiunto la stessa conclusione nel 2021, aveva valutato il suo livello di fiducia come “moderato”. L’Fbi ha sempre sostenuto che il Covid fosse il frutto di un incidente nel laboratorio di Wuhan, in Cina. Il Wsj scrive che altri quattro dipartimenti statunitensi continuano a sostenere che l’epidemia di coronavirus sia stata probabilmente il risultato di una trasmissione naturale del virus, mentre altri due sono indecisi.
Casa Bianca: non abbiamo una risposta definitiva
Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, commentando con la Cnn la notizia ha detto che non abbiamo “una risposta definitiva” sulla possibilità che l’epidemia di Covid sia stata provocata da una fuga di laboratorio. “Quello che posso dirvi è che il presidente Biden ha ordinato, ripetutamente, ad ogni elemento della intelligence community di riservare ogni sforzo e risorsa per andare a fondo alla questione”, ha aggiunto Sullivan. “Se avremo nuove informazioni, le condivideremo con il Congresso e con il popolo americano. Ma in questo momento, non c’è una risposta definitiva”.
Redazione
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