sabato, Aprile 20, 2024

Superbonus, parla il ministro Giorgetti: “avevano creato un caos”

Sul Superbonus “avevano creato un caos. I bonus edilizi avevano creato un effetto allucinogeno”. A sostenerlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale “è come quando uno dipende da una droga: ne chiederà sempre di più. Allora devi interromperla e semmai gli dai il metadone”. E sottolinea che “quei 110 miliardi di crediti qualcuno li dovrà pagare”. E dato che “riconosceremo i diritti acquisiti di chi ha già presentato un progetto o una comunicazione asseverata di inizio lavori entro il 25 novembre 2022”, ci sarà anche “altro debito fiscale”. Sulla revoca del Superbonus e degli altri bonus edilizi decisa dal governo, il ministro dell’Economia Giorgetti è tornato in un colloquio con Il Corriere della Sera, dopo che l’Istat ha addossato a deficit degli anni scorsi circa 80 miliardi di quelle spese fiscali, che in tutto valevano 110 miliardi a fine 2022. “Un’ottantina di miliardi riguardano il Superbonus e il bonus facciate al 90%”, spiega Giorgetti. Poi “c’è un’altra trentina di miliardi di crediti d’imposta da incentivi edilizi più tradizionali che non sono entrati nel deficit perché non cedibili. Ma entreranno, via via che i beneficiari pagheranno meno tasse – sottolinea -. Ahimé quei 110 miliardi di crediti qualcuno li dovrà pagare”. A Giorgetti pare “inevitabile che ci sia un impatto del bonus sul debito pubblico. Nella Nadef avevamo stimato un utilizzo forte dei crediti d’imposta, ma non così forte come poi si è manifestato”. Però “la reazione del mercato e delle autorità europee mi sembra positiva, perché tutti apprezzano che si sia fatta chiarezza e si sia tirata una riga”. Quell’ingranaggio del Superbonus “aveva generato un’illusione: certi cittadini e certe imprese hanno iniziato a dare per scontato che lo Stato avrebbe pagato subito a tutti l’intero costo dei lavori, non a rate in cinque anni. Ma questo non è mai stato un diritto. Abbiamo dovuto riportare un po’ di ordine, mi pare che tante persone abbiano capito”. Ora “le banche dicono che non hanno più spazio fiscale per accettare nuovi crediti d’imposta. Noi diciamo uno spazio che si potrebbe aprire. Il disastro – sottolinea – è stato causato da come è stato concepito il sistema. C’è gente che ha vergogna di averlo usato”.
Redazione
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