sabato, Aprile 20, 2024

Pd, Elly Schlein racconta al New York Times la sua inarrestabile ascesa

The saturday profile, il ritratto del sabato, è una rubrica con cui settimanalmente il New York Times racconta “persone che stanno plasmando il mondo che le circonda”. Questa settimana lo sguardo del quotidiano statunitense si è rivolto alla neo-segretaria del Partito democratico Elly Schlein, titolando “la donna che sta scuotendo la politica italiana (no, non è la presidente del Consiglio)” “Ha sbalordito l’estabilishment liberale e scombinato il panorama politico italiano”, scrive il New York Times, “è difficile incarnare il cambiamento in Italia più della signora Schlein. Una donna che ha una relazione con una donna, figlia di pardre ebreo americano, nipote di un partigiano antifascista, orgogliosamente nativa di Lugano, in Svizzera, ex volontaria di Barack Obama, collaboratrice di un documentario pluripremiato sui rifugiati albanesi, fan del film Una pallottola spuntata, massacratrice degli accordi dei Green day con la sua chitarra elettrica, fervente progressista desiderosa di fare fronte comune con Alexandria Ocasio-Cortez”, la deputata più nota dell’area sinistra dei democratici statunitensi. “Con la sua elezione, Schlein ha catapultato l’Italia, che sembrava da tempo un paese per vecchi, in un territorio completamente nuovo”, prosegue l’articolo, che poi indugia a evidenziare le differenze tra la leader dem e la premier Meloni. C’è spazio anche per i timori interni al partito di scollamento al centro: “Dove sono gli abitanti del centro italiano?”, chiede Schlein al cronista che la intervista, “quando qualcuno ha provato a rappresentarli con nuove opzioni politiche, non è mai andata molto bene”. La segretaria Pd afferma invece di volersi rivolgere agli italiani in difficoltà, presentando “soluzioni ambientaliste e femministe” in “un paese chiaramente patriarcale”, reintrodurre le tutele del lavoro, tassare i ricchi, riavvicinarsi ai sindacati, investire in economia verde, promuovere i diritti lgbt e dei migranti. “Diritti civili e diritti sociali, per noi sono strettamente interconnessi”, ha detto nell’intervista, “la sinistra ha perso nel momento in cui è diventata timida su questi temi”. Vuole mettere il partito nella posizione di vincere le elezioni, racconta ancora il giornale della Grande mela, alleandosi con partner con cui c’è accordo su importanti questioni progressiste, come il sostegno a un reddito universale: “I cinque stelle, ovviamente, hanno molto seguito”, è il virgolettato di Schlein. Va detto qui però che quello che all’estero è noto come reddito universale è in genere molto meno condizionato del reddito di cittadinanza varato dal M5s nella scorsa legislatura. Giuseppe Conte, il leader dei Cinque Stelle, “negli ultimi anni ha mostrato una forte vena illiberale”, secondo il New York Times, “è stato il presidente del Consiglio che ha firmato la repressione delle navi di salvataggio dei migranti in mare ed è emerso come il principale oppositore dell’Italia all’impegno di Meloni a continuare a inviare armi in Ucraina”. A questa obiezioni Schlein risponde affermando di non essere d’accordo con Conte e confermando il Pd come “sostenitore totale” di Kiev contro “l’invasione criminale” russa. Fa poi presente di avere votato per l’invio di armi “perché ora è necessario”. Interrogata sui suoi richiami a pace e sforzi diplomatici, ricorda che un suo nonno era ucraino e l’altro un parlamentare socialista e antifascista: una storia familiare che l’ha resa molto sensibile a “ciò che il nazionalismo ha portato nel continente europeo”, ha detto, aggiungendo: “Questa è una guerra nazionalista di Putin”.
Redazione
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