venerdì, Aprile 26, 2024

Torna in Italia la voglia di sposarsi. Boom di matrimonio nel 2021 rispetto all’anno precedente

Lo stop forzato della pandemia ha riacceso negli italiani la voglia di convolare a nozze. Dal Report dell’Istat su matrimoni, unioni civili separazioni e divorzi, emerge che Matrimoni e unioni civili sono in ripresa, ma ancora non ai livelli pre-Covid.  Nel 2021 sono stati celebrati in Italia 180.416 matrimoni, l’86,3% in più rispetto al 2020, anno in cui, a causa della crisi pandemica, molte coppie avevano rinviato le nozze. L’aumento non è stato però sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente: la variazione rispetto al 2019 è infatti pari a -2,0%. Continua così la tendenza alla diminuzione della nuzialità che si osserva in Italia da oltre quarant’anni. A crescere nel 2021 sono soprattutto i primi matrimoni, ben 142.394, il 78,9% del totale. In particolare volano le prime nozze con sposo e sposa in età tra 30 e 34 anni, le classi di età più penalizzate nell’anno della pandemia. I matrimoni religiosi sono quasi triplicati rispetto al 2020, ma registrano un calo (-5,1%) rispetto al periodo pre-pandemico. In aumento anche le seconde nozze. La pandemia ha colpito in maniera meno pesante i secondi matrimoni (-28,6% nel 2020 rispetto al 2019); la loro successiva ripresa, pur meno incisiva rispetto ai primi matrimoni, è tale da superare i livelli del 2019 (38.022 nel 2021, +0,2%). La tipologia più frequente tra i matrimoni successivi al primo è quella in cui lo sposo è divorziato e la sposa è nubile (sono il 6,9% dei matrimoni celebrati nel 2021); seguono le celebrazioni in cui entrambi gli sposi sono divorziati (6,3%) e quelle in cui la sposa è divorziata e lo sposo è celibe (5,7%). I matrimoni successivi al primo sono più diffusi nei territori in cui si registrano i tassi di divorzio più elevati, ovvero nelle regioni del Nord e del Centro.  Le percentuali più alte di matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze sul totale delle celebrazioni si osservano in Liguria (36,1%) e Friuli-Venezia Giulia (32,5%). Le incidenze più basse si rilevano, invece, in Basilicata (8,0%) e Calabria (8,6%). Più di un matrimonio su due è celebrato con rito civile. La quota dei matrimoni civili osservata nel 2020 (71,1%) aveva registrato un eccezionale aumento a causa delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, che hanno colpito soprattutto le celebrazioni con rito religioso. La voglia di convolare a nozze diminuisce, invece, tra i giovani, complice la convivenza prematrimoniale o la tendenza a ritardare l’uscita dalla famiglia di origine: -16,0% e -9,7% rispetto al 2019, rispettivamente per uomini e donne fino a 30 anni. La tendenza al rinvio delle prime nozze porta a un’età media di 34,3 e 32,1 anni rispettivamente per uomini e donne, rileva l’Istat. La diminuzione dei primi matrimoni è speculare alla progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio) più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2020-2021 (da circa 440mila a 1 milione e 450mila). L’incremento è da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili. Nel 2021 sono state costituite inoltre 2.148 unioni civili tra coppie dello stesso sesso presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani, che con un aumento del 40,3% rispetto al 2020 (anno di generale contrazione) tornano sostanzialmente ai livelli del 2019 (2.297 unioni civili).
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli