venerdì, Aprile 19, 2024

Il presidente Mattarella celebra l’8 marzo: “La strada per il raggiungimento di una parità effettiva è ancora lunga”

Nel corso della celebrazione della Giornata internazionale della Donna al Quirinale, il presidente Mattarella, accanto alla premier Meloni, torna a parlare dei progressi fatti, ma anche delle lacune da colmare in tema di parità di genere. “In questi decenni la Repubblica Italiana ha fatto enormi progressi. Sul piano legislativo e su quello della diffusione di una cultura della parità. Tra le istituzioni e nella società. Abbiamo in carica la prima donna alla guida del Governo, presidente del Consiglio, nuovamente una donna alla presidenza della Corte costituzionale, per la prima volta una donna al vertice della magistratura. Ma certe mentalità, e soprattutto certe consuetudini errate e profondamente dannose, sono ancora presenti”, ha affermato il Capo dello Stato. Per Mattarella “occorre un impegno ulteriore delle istituzioni, della comunità civile, delle donne e degli uomini, insieme, per rimuovere ostacoli, confutare pregiudizi, operando con azioni concrete, contrastando con forza le inaccettabili violenze e i femminicidi, che sono crimini gravissimi da sanzionare con il massimo di severità”. “L’8 marzo non è – come a volte si sente ripetere – la festa della donna, o delle donne, ma un’occasione, preziosa, per fare il punto sulla condizione femminile nel nostro Paese, in Europa e nel mondo”, ha proseguito il presidente della Repubblica,.  Mattarella ha premesso: “Sono benvenute le donne presenti, oggi, al Quirinale in rappresentanza di tutto il genere femminile” e ha augurato un buon 8 marzo a tutte le donne, in Italia e nel mondo. Ha poi continuato: “La strada per il raggiungimento di una parità effettiva, costituita con pienezza da diritti e da opportunità” è “ancora lunga e presenta tuttora difficoltà. Ma vi si aggiunge la certezza che questa strada va percorsa con il massimo di determinazione e di rapidità. Perché dalla condizione generale della donna, in ogni parte del mondo, dipende la qualità della vita e il futuro stesso di ogni società”.  Nel corso della celebrazione Frozan Nawabi, diplomatica e giurista afghana, nel 2014 candidata al Nobel per la pace, oggi rifugiata in Italia, e ospite al Quirinale ha riportato l’attenzione sulla drammatica situazione in cui versa il suo Paese e sul dramma dei migranti. La crisi umanitaria in Afghanistan, dove “l’intera popolazione soffre per colpa del regime”, ha anche “conseguenze che vanno al di là del mio Paese. Basti pensare alla recente tragedia di Crotone, che ha riguardato anche miei connazionali, esseri umani”.
Redazione
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