venerdì, Aprile 19, 2024

“L’Ucraina non è stata coinvolta nei sabotaggi del gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico lo scorso settembre”

“L’Ucraina non è stata coinvolta nei sabotaggi del gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico lo scorso settembre”. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksiï Reznikov dopo che il New York Times li ha attribuiti a “un gruppo filo-ucraino” citando fonti di intelligence degli Stati Uniti, pur sottolineando che non ci sono prove che il presidente ucraino Zelensky, il suo governo o i comandi dell’esercito fossero a conoscenza dell’operazione.  “Noi non c’entriamo nulla: sarebbe un bel complimento per i nostri servizi speciali, ma quando si concluderanno le indagini sui sabotaggi al gasdotto si vedrà che l’Ucraina non ha nulla a che fare con tutto ciò”, ha ribadito Reznikov, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri della Difesa dell’Ue a Stoccolma.  La Casa Bianca si è limitata finora a dire che gli accertamenti sono ancora in corso, ma la pista di un’azione a favore di Kiev sarebbe la stessa su cui indaga anche la Germania. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, invita alla cautela. In un’intervista a Deutschlandfunk ha dichiarato che bisogna attendere la conferma delle informazioni sui responsabili delle esplosioni del Nord Stream e che potrebbe anche trattarsi di una “campagna sotto falsa bandiera” per “incolpare” i gruppi filo-ucraini.  Secondo Pistorius, la probabilità dell’una e dell’altra ipotesi è ugualmente alta. Anche se le tracce portano in Ucraina, gli inquirenti non sono ancora riusciti a scoprire chi abbia commissionato il presunto gruppo di autori del sabotaggio del Nord Stream. Negli ambienti della sicurezza internazionale non è escluso che possa appunto trattarsi di un’operazione ‘false flag’ per depistare le indagini.
Cremlino: “Campagna di disinformazione”
Il Cremlino intanto attacca e definisce l’articolo pubblicato sul quotidiano americano “disinformazione”. ”La notizia che un gruppo filo-ucraino avrebbe agito senza che le autorità di Kiev ne fossero a conoscenza vuole solo distogliere l’attenzione. È una campagna di disinformazione”, ha detto a Ria Novosti il portavoce Dmitry Peskov.  “Questo non è solo strano ma puzza come un crimine mostruoso – ha aggiunto –  i paesi azionisti del gasdotto e le Nazioni Unite dovrebbero chiedere un’indagine urgente e trasparente con la partecipazione di tutti coloro che possano far luce sull’accaduto. Non siamo ancora ammessi alle indagini. Solo pochi giorni fa abbiamo ricevuto note in merito da parte di danesi e svedesi”. “Ovviamente – sostiene Peskov – gli autori dell’attacco vogliono sviare l’attenzione. È evidente che si tratta di un’operazione coordinata per riempire i media”, ha detto, riferendosi alle notizie pubblicate dal New York Times e da alcuni media tedeschi. Kiev ha formalmente smentito ogni accusa di coinvolgimento. “Anche se mi piace collezionare divertenti teorie del complotto sul governo ucraino, devo dire che l’Ucraina non ha nulla a che fare con il sabotaggio e non ha informazioni su ‘gruppi di sabotaggio filo-ucraini'”, ha twittato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky.
Redazione
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