martedì, Aprile 16, 2024

I legali di Renato Vallanzasca chiedono gli arresti domiciliari per problemi di salute

Torna a far parlare di sé Renato Vallanzasca, ex protagonista della mala milanese degli anni ’70 e ’80. Il detenuto 72enne ha presenziato all’udienza, rinviata dopo pochi minuti per un impedimento del pm, scaturita dalla richiesta della Procura milanese di applicargli “l’isolamento diurno per ulteriori 6 mesi”. Nell’aula della sesta penale di Milano, il Bel René si è rivolto alla giudice Ilaria Simi De Burgis dicendo: “Per me è stato faticoso venire qua oggi, ho le mani a pezzi per le manette, mi procurano dolore ai polsi, la prossima udienza non ci sarò”. Il procedimento è stato rinviato a maggio. Intanto, la sua difesa, coi legali Corrado Limentani e Paolo Muzzi, è pronta a depositare, a inizio della prossima settimana, una consulenza medico legale per segnalare problemi seri di salute, dal punto di vista fisico e mentale, e a chiedere al Tribunale di Sorveglianza di Milano per Vallanzasca il “differimento pena” con detenzione domiciliare in una struttura. I giudici della Sorveglianza, dopo che avranno fissato un’udienza, potrebbero disporre una perizia sulle condizioni di salute, su richiesta della stessa difesa. Già in un provvedimento dei giudici della Sorveglianza, con cui nei mesi scorsi era stata rigettata un’altra richiesta di liberazione condizionale e semilibertà, era scritto che Vallanzasca, che ha un “fine pena mai”, “in particolare dal 2021” è un “uomo provato”, sia nel fisico che nella mente, “segnato ovviamente da circa 50 anni di carcere”. E che “a volte” appare “un po’ spaesato”. E i legali avevano depositato già documentazione medica con valutazioni neurologiche. Da quanto emerso finora, di recente a Vallanzasca è stata anche revocata, proprio per le sue condizioni di salute, la possibilità di uscire con permessi per frequentare la comunità in cui stava andando negli ultimi anni. La richiesta di aggravamento dell’isolamento per Vallanzasca, detenuto a Bollate, è stata avanzata dal pm dell’Ufficio esecuzioni Adriana Blasco in un atto nel quale viene ricalcolato il cumulo pene per l’ex bandito della Comasina, anche sulla base della condanna, definitiva dal 2016, per la tentata rapina (di due mutande, un paio di cesoie e del concime) compiuta in un supermercato nel 2014, quando aveva ottenuto la semilibertà, poi revocata. In questo procedimento c’è sul tavolo pure una questione di possibile “incapacità” di Vallanzasca “a stare nel giudizio”, proprio per le sue condizioni. Anche se il giudice oggi ha comunicato di avere avuto delle relazione mediche che pare escludano questa incapacità processuale, pur evidenziano le “difficoltà” dell’ex ‘re della Comasina’.
Redazione
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