giovedì, Aprile 25, 2024

La chiusura della Silicon Valley Bank spaventa i mercati. Oggi occhi puntati sulle piazze europee

La chiusura della Silicon Valley Bank spaventa i mercati. Oggi occhi puntati sulle piazze europee dopo che ieri le Borse hanno bruciato 291 miliardi di euro. Il lunedì nero ha visto Piazza Affari come maglia nera, con una perdita del 4%, mentre Wall Street ha retto l’urto. Dagli Usa arrivano rassicurazioni. “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro”, ha affermato il presidente Biden, che intende chiedere al Congresso e alle autorità di controllo di rafforzare le regole per le banche. La Fed intanto ha lanciato un’indagine interna sulla sua supervisione di Silicon Valley Bank. I risultati dell’inchiesta saranno pubblicati l’1 maggio. La Borsa di Milano ha aperto piatta per poi tentare il recupero, anche se resta nervosa. Il Ftse Mib naviga a +0,45% a 26.300 punti. Sul listino resta l’incognita dei bancari. Borse europee positive ma caute in avvio. Francoforte guadagna lo 0,38% con il Dax a 15.016 punti. Londra segna un marginale -0,06% con il Ftse 100 a 7.544 punti e Parigi un +0,35% a 7.038 punti. Borse di Asia e Pacifico in caduta dopo le turbolenze legate alla Silicon Valley Bank. A Tokyo il Nikkei lascia sul terreno il 2,19% con il peso dei finanziari. Male anche Hong Kong che a scambi in corso perde il 2,3% con il tonfo di Hasbc. Più contenuta la flessione di Shanghai (-0,72%) e Shenzhen (-0,98%). Tra gli altri Seul cede il 2,56% e Sydney l’1,41%. Con le tensioni sul sistema bancario i mercati guardano ancora di più alle prossime mosse delle banche centrali con tagli meno aggressivi. Ieri è stato un lunedì nero per le Borse europee per la vicenda SVB. Con il timore di un contagio anche agli istituti del Vecchio Continente, peraltro escluso da più parti, sono andati in fumo 291 miliardi di capitalizzazione. Tra i singoli listini Francoforte lascia sul terreno il 3,04%, Parigi il 2,9%, Londra il 2,58%, Madrid il 3,55%. Piazza Affari è stata la peggiore (- 4%) mandando in fumo 24 miliardi di euro. Sotto l’ondata di vendite sono stati travolti un po’ tutti gli istituti bancari a partire da quelli che hanno avuto problemi di liquidità come Credit Suisse (-9,5%) e Commerzbank (-9,7%), sebbene le regole in Europa siano ben più stringenti di quelle americane. Wall Street invece tiene all’ondata d’urto spinta dal settore della difesa. I listini americani hanno chiuso deboli ma evitano le perdite accusate dalle piazze finanziarie europee. La Fed ha lanciato un’indagine interna sulla sua supervisione di Silicon Valley Bank. I risultati dell’inchiesta saranno pubblicati l’1 maggio. Il collasso di Svb, che era sotto la supervisione della Fed di San Francisco, è stato il maggiore da oltre un decennio. “Gli eventi relativi a Silicon Valley Bank richiedono un esame trasparente da parte della Fed”, mette in evidenza Jerome Powell. “Dobbiamo avere l’umiltà e condurre un accurato esame su come abbiamo supervisionato e regolato questa società, e su cosa possiamo imparare da questa esperienza”, mette in evidenza Barr. Intanto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, ha detto che le azioni messe in atto dal governo e dalla Fed non sono un ‘bailout’, un salvataggio. E ha escluso che la situazione sia paragonabile a quella del 2008. L’intervento delle autorità americane nel fine settimana, che permette di pagare anche i depositi non garantiti ai clienti dell’istituto californiano non è servito a evitare una caduta della fiducia degli investitori. Non solo verso il settore finanziario statunitense dopo che domenica, per l’effetto domino legato a Svb e per le criptovalute, ha chiuso anche un’altra banca, Signature Bank. Si teme il contagio su una lunga lista di banche regionali fra le quali First Republic e Western Alliance che a Wall Street sono tracollate segnando perdite superiori 67% malgrado il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia assicurato ai suoi concittadini che i loro depositi sono al sicuro. Alle banche centrali, in prima battuta alla Fed, guardano ora gli investitori. Quel che si è visto sui mercati nel corso della seduta di ieri è uno spostamento dall’azionario al reddito fisso sulle scommesse che la Federal Reserve debba abbandonare la politica restrittiva sui tassi in modo da disinnescare i rischi di contagio legati a Svb. Per questa ragione i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato bruschi cali e non solo quelli dei treasuries americani.
Redazione
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