Il gip di Roma ha convalidato l’arresto di Fabio Giaccio, il 44enne di origini napoletane che venerdì a Roma ha ucciso a colpi di arma da fuoco Emanuele Costanza, chef noto come Manuel Costa e titolare dell’osteria degli Artisti. Il giudice, al termine dell’interrogatorio, ha disposto la misura del carcere per il 44enne che dopo l’omicidio si era recato dalla polizia per ammettere le sue responsabilità. Secondo quanto accertato dalla polizia, coordinata dal pm Mario Palazzi, il movente dell’omicidio è legato a questioni di natura economica. Costa è stato ucciso in auto, forse nel corso di una lite.
La prima ricostruzione
Non si diradano ancora le nebbie attorno all’omicidio di Emanuele Costanza, noto come chef Manuel Costa, il ristoratore romano di 41 anni ucciso ucciso con tre colpi di pistola nella serata di venerdì 10 marzo in via Germano Sommeiller, all’Esquilino. È fissato per oggi l’interrogatorio di garanzia di Fabio Giaccio, il 43enne originario del casertano che ha confessato di avere ucciso il suo socio in affari. “Abbiamo litigato e gli ho sparato” avrebbe detto agli agenti del commissariato di polizia in via Statilia dove si è costituito poco dopo il fatto di sangue, ma l’ipotesi è naturalmente tutta da verificare, e, soprattutto, da chiarire c’è il movente del delitto, che sembrerebbe economico. Sullo sfondo un affare da 100 mila euro, cifra che Giaccio avrebbe dovuto anticipare allo chef per rilanciare le sue attività, ma ci sarebbe stata anche la richiesta di avere indietro 30 mila già investiti per alcuni affari poi andati male. Il sospetto degli inquirenti inoltre è che dietro questo giro di somme possano esserci le ombre della camorra e del narcotraffico sudamericano, considerando anche i precedenti di Giaccio, che nel 2010 fu arrestato per spaccio di droga. Nei suoi confronti al momento le accuse sono di omicidio volontario e porto di arma clandestina.
