mercoledì, Aprile 24, 2024

Roma, i I vigili urbani si rifanno il look: nuove divise entro il 2025

I vigili urbani si rifanno il look. Entro il 2025, infatti, ciascuno dei 5.700 del corpo di Roma avrà una nuova divisa. Berretti camicie, giacche, pantaloni (per l’estate e per l’inverno), corpetto catarifangente, cinturone dorato, cordelline, stellette e distintivi. Non mancherà nulla. Il costo dell’operazione si aggira attorno ai 7 milioni e 800 mila euro. Chi si aggiudicherà la gara, entro il 2025 quando nella Capitale si terrà il Giubileo, dovrà inviare i propri sarti a prendere le misure ai pizzardoni.
50 moto ferme per mancanza di divise Rifare le divise dei vigili non è un capriccio: ben 50 moto sono ferme proprio per la mancanza di abiti adatti e proprio al look dei motociclisti sono dedicati due lotti di gara (uno da 342mila euro dedicato al vestiario e un altro da 693 mila euro per le calzature). Il rinnovo delle uniformi riguarda anche quelle ordinarie e storiche del personale della banda musicale. La relazione: “Obiettivo primario assicurare rinnovo capi” “Assicurare al personale del corpo di Polizia Locale, l’adeguato rinnovo dei capi di vestiario, nonché la dotazione al personale neo-assunto” è un “obiettivo primario”, si legge nella relazione firmata dal comandante Ugo Angeloni. I capi dovranno infatti essere realizzati mediante il “confezionamento industriale su misura” e alla ditta arriverà l’elenco “del personale destinato alla vestizione cui l’esecutore dovrà provvedere a rilevare le relative misure/ taglie”. Poi toccherà ai sarti incaricati dall’impresa. Come riporta Repubblica, che a sua volta cita la relazione, chi vincerà la gara dovrà seguire le istruzioni contenute e in via prioritaria assicurare “la dotazione di nuovi capi di vestiario tecnico- operativo introdotti di recente al personale di nuova assunzione, nonché il rinnovo dei capi al personale che espleta attività in moto, la cui ultima dotazione risale al 2019”. Il precedente infelice Nella speranza che tutto vada per il verso giusto. Nel 2018, infatti, l’assegnazione del primo lotto andò in fumo perché mancava il “rapporto di prova relativo al tessuto misto lana per il maglione di mezza stagione”, un dettaglio che fece saltare anche la fornitura di altri capi.
Redazione
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