venerdì, Aprile 19, 2024

PD: “Cala la censura del sindaco Grando su interrogazioni e mozioni”

“C’era una volta in Aula Fausto Ceraolo…Era il tempo che il Consiglio comunale di Ladispoli dava spazio senza limiti a mozioni ed interrogazioni e quindi soprattutto la voce delle opposizioni era garantita. E non basta, anche i cittadini tramite un periodico cartaceo, distribuito gratuitamente nelle edicole, potevano essere informati sulle azioni che i loro eletti, oltre ogni distinzione di colore politico, svolgevano nel Palazzetto di Piazza Falcone. Nelle favole c’è il famoso lieto fine, e vissero tutti eccetera eccetera, nella narrazione del Consiglio comunale dominato dal Sindaco Grando è tutto il contrario: sulle interrogazioni e mozioni è calata la scure della censura. Sì, perché non si può chiamare altrimenti la “Modifica del Regolamento del Consiglio comunale” in senso limitativo dei tempi concessi per interrogazioni e mozioni. In sintesi, un’ora di tempo per le mozioni e una per le interrogazioni in Consigli comunali dedicati. La nuova regola è stata votata dalla maggioranza mentre l’opposizione per protesta è uscita giustamente dall’aula. Per la cronaca, in questi ultimi tempi la frequenza di Consigli comunali su interrogazioni e mozioni è stata di un Consiglio ogni due mesi. Nel dettaglio, rammentiamo che mentre l’interrogazione è domanda e risposta solo tra interrogante e Sindaco, per la mozione possono intervenire tutti i Consiglieri oltre al proponente e la Giunta, in pratica è come una delibera e quindi in un’ora se ne fa una o al massimo due. Ladispoli ormai è una città a pieno titolo che deve affrontare problematiche di ogni genere e ridurre all’osso la dialettica tra maggioranza e opposizione è un atto che viola ogni principio di democrazia e di partecipazione popolare. Il bavaglio non riguarda soltanto gli eletti all’opposizione in Consiglio comunale, ma tutta la cittadinanza. E su questo piano entra in gioco anche l’informazione istituzionale affidata ai social o alle testate locali che sia chiaro ringraziamo sempre per lo spazio che concedono, ma è insufficiente perché non tutte le persone frequentano la rete o hanno tempo per il passaparola su quanto succede nella massima Assemblea cittadina”. Dicono ancora dal Partito Democratico Ladispoli – Gruppo Consiliare e Circolo “Luciano Colibazzi”.
Redazione
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