Ad incastrare il piromane è stato l’esame del dna ritrovato sugli inneschi: gli inquirenti si sono soffermati in particolare su un fascio di fiammiferi avvolto nel nastro adesivo. Il 32enne, per il quale sono stati disposti i domiciliari, avrebbe agito per ottenere nuove aree da destinare al pascolo. Nel 2007 un fratello dell’uomo fu arrestato per lo stesso motivo, dopo essere stato smascherato con lo stesso sistema.