giovedì, Aprile 25, 2024

LAZIO, PROSTITUZIONE: BONAFONI “RIFINANZIARE PROGETTI ANTI-TRATTA”

L’assente è il finanziamento dei progetti anti-tratta, anzi il mancato finanziamento da parte del Dipartimento Pari Opportunità di tutte quelle azioni volte all’emersione del fenomeno e all’assistenza delle vittime della tratta che almeno fino qualche anno fa potevano contare su alcune risorse da parte del Governo. Ora quei progetti sono fermi al palo: nessun bando è infatti previsto attualmente dal DPO e la situazione di stallo a quanto pare si protrarrà fin tutto il 2015.
Affrontare una discussione sulle red zone senza considerare tutto quello che fin qui non si è fatto per combattere il fenomeno della tratta è quanto meno fuorviante. La prostituzione nelle strade di Roma e della sua provincia non è questione di ordine pubblico o di decoro urbano, ma è innanzitutto questione di sfruttamento e riduzione in schiavitù di donne spesso giovanissime, che il più delle volte vengono condotte in Italia con l’inganno e la menzogna. Cosa sta mettendo in campo la politica per affiancare quelle associazioni che con le loro unità di strada intercettano le vittime nei luoghi dello sfruttamento, danno loro protezione e assistenza, le affiancano nella denuncia e poi durante il processo? La risposta è semplice: poco o niente. Personalmente nel corso dell’ultimo bilancio della Regione Lazio ho presentato un ordine del giorno che è stato approvato dall’aula dove si impegna la Giunta a rifinanziare per quanto di sua competenza i progetti contro la tratta delle donne. Insieme ad alcune associazioni stiamo tentando inoltre di rendere attuale la legge regionale sull’immigrazione del 2008, per finanziarla: dentro quella legge sono contenute le azioni contro la tratta. Di certo, per tornare al dibattito red zone sì o no, è davvero poco “nordeuropeo” prendere decisioni del genere senza aprire un dibattito vero e approfondito fra amministratori, associazioni e donne. Un dibattito che parta da tutto quello che istituzioni e politica fin qui non hanno fatto, per combattere davvero il fenomeno.”

Redazione
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