domenica, Maggio 5, 2024

ROMA, CALCIO, PRIMA CATEGORIA: REAL COLOSSEUM – INDOMITA POMEZIA 3-0

Lo si è detto più volte: un raggruppamento complesso, equilibrato e competitivo, forse il più difficile, e di certo incredibilmente spettacolare. Ebbene, due delle più affascinanti realtà non solo del gruppo F ma dell’intero proscenio del dilettantismo regionale, Real Colosseum e Indomita Pomezia, per l’appunto, una di fronte all’altra si sono incontrare nella partitissima della giornata, con fischio d’inizio puntuale alle ore 11.00 e in un ’Fiorini’ colmo d’entusiasmo e attenzione. Nel quale, ambedue, hanno onorato il più alto significato del calcio nella sua purezza: improntando il match sulla qualità, sulla tattica, sulla conoscenza e rispetto reciproco, su un ’football’ propositivo e attraente, fair play ed una serie di mosse e contro mosse sia in campo, che dalla panchina. Uno dei più intriganti spot del calcio che si possano vedere sui campi del territorio e regionali, Real Colosseum-Indomita Pomezia è stata la super sfida che ha decretato un altro allungo del club del Presidente Maoloni verso la vittoria del campionato al primo anno di esistenza, con conseguenziale balzo in Promozione: un gran colpo, sotto tutti i punti di vista, nel quale uno dei tasselli decisivi è stato messo proprio nell’incontro contro gli Indomiti della Presidente Padula, una delle più storiche e lodevoli realtà sportive su piazza.

Mariti, Stornelli e Magrelli dunque griffano il 3-0 interno con cui il Real Colosseum supera la big Indomita con tre punti che non solo spediscono l’undici di Bellei a 59 punti in venticinque gare: ma, complice l’1-1 interno del Torvaianica contro il Sabotino, portano la capolista a più tre proprio dalla formazione guidata da Francesco Salotti. Col Genzano seconda forza del girone con 58 punti, ma con una gara in più, il Real Colosseum può preparare alle prossime tre sfide con un margine di vantaggio significativo, ora, in questa fase clou dell’annata. Una stagione che ha regalato fuochi d’artificio pirotecnici all’insegna della continuità per ciò che concerne i numeri (diciotto vittorie, cinque pareggi e due sole sconfitte: 64 gol per il miglior attacco, 17 in passivo, miglior difesa) e strisce utili consecutive sempre più eloquenti (l’ultima è di 4 vittorie di fila e 7 turni d’imbattibilità), ed una qualità di gioco corale e di singoli che, anche in questo turno ha messo in evidenza altri tre big capaci per altri tre gol contro una delle schiacciasassi del girone. Quell’Indomita che ha fin da inizio anno regalato show in campo, in un mix fascinoso di tecnica e tattica dentro uno spartito cucito ad arte da Aiello, e che porta i pometini in una posizione di assoluta elite (50 punti, quarto posto: 15 successi, cinque pareggi e 5 sconfitte, con 55 gol all’attivo, pari al secondo miglior attacco, e 28 reti subite) e ad una distanza dal podio ancora colmabile, considerati gli interessanti incroci delle ultime tre partite. Città di Aprilia, scontro diretto col Torvaianica e conclusione in casa nell’ennesima stracittadina con l’Airone Ardea: tra sfide alle quali gli Indomiti arriveranno carichi sia perché arrivati a questo punto ogni ’punto’ è decisivo, ovviamente, e sia per ricominciare da subito ad inseguire la strada dei tre punti.

Quelli che ha guadagnato con merito, il Colosseum, in una gara sulla quale torna con ancora un forte tasso di adrenalina addosso, il direttore sportivo della prima della classe: Raffaele Giannetti, l’autore delle scelte tecniche che hanno composto poi la rosa del club che sta guardando tutti dall’alto al basso in classifica, e che esordisce nella disamina della partita svelando il motivo principale da cui, a suo modo di vedere le cose, deriva la vittoria del suo gruppo. “La preparazione minuziosa di ogni piccolo dettaglio di questa partita.”, rivela immediatamente il diesse del Colosseum. “Siamo particolarmente felici e orgogliosi di aver vinto contro una grandissima squadra e per il modo in cui questo successo è arrivato, perché, in effetti, abbiamo iniziato a preparare questa sfida da molto, molto tempo.”, ammette, prima di entrare nel dettaglio. “Almeno quindici giorni prima che arrivasse il match clou con l’Indomita abbiamo iniziato a lavorarci su, documentandoci, analizzando anche il più piccolo dettaglio. E Domenica è andata proprio come l’abbiamo preparata: l’abbiamo curata nel dettaglio, studiandola addirittura prima della partita precedente contro il Fonte Meravigliosa, e per un motivo semplicissimo; abbiamo una enorme stima dell’Indomita, del suo staff, del suo mister e del gruppo. Riteniamo, e i fatti lo hanno dimostrato, che siano una grande squadra, di assoluto livello, costruita e pensata con grande attenzione e lungimiranza. A loro vanno i massimi complimenti: al mister Aiello, un tecnico preparatissimo che ha dato una netta impronta al suo gruppo, alla dirigenza che da anni opera con coscienziosa professionalità. Passando per i ragazzi, pieni di talento. Ecco – prosegue Giannetti – proprio perché li stimiamo e li conosciamo così bene, abbiamo capito di dover iniziare a preparare la sfida con la massima professionalità possibile. Per arrivare preparati. Siamo andati a vedere le immagini delle partite, il loro ’score’ nelle marcature, abbiamo analizzato movimenti e sistemi di gioco per capire come e in che modo poter fermare le loro fonti di gioco.” 

Nella fattispecie, Giannetti rivela come lo staff tecnico-dirigenziale Colosseum si sia concentrato nella preparazione prima ed applicazione poi di alcuni accorgimenti tattici e alcune impostazioni di gioco specifiche per questa partita. “Per favorire le nostre caratteristiche ed evitare che quelle dell’Indomita ci mettessero in difficoltà. Dall’analisi che abbiamo fatto è venuto fuori che il calcio corale proposto da Aiello porta tre giocatori in particolare, Zullo-Fieni-Mariani nelle migliori condizioni di andare in rete. Lo dimostrano anche i numeri di gol realizzati dai tre. E conoscendo questo aspetto, abbiamo studiato un canovaccio tattico che ci permettesse di rimanere stretti, compatti e guardinghi, curare le loro azioni d’attacco, ed intercettare un’altra delle frecce più determinanti nell’arco di mister Aiello, ovvero Amici: che sulla fascia, lo sappiamo, fa la differenza.”

Umiltà e concentrazione, e anche grande rispetto dell’avversario pur nella consapevolezza dei propri mezzi, da parte del Colosseum. Il quale, per l’occasione, ha cambiato modulo e, pur non rinunciando alla proposta offensiva, ha studiato il match con correzioni nel sistema di gioco che, alla fine, hanno inciso. “Ci siamo schierati con un 4-5-1, modulo nuovo, ma strutturato in modo perfetto dal nostro stratega Bellei. La mission era chiara: li abbiamo aspettati, senza lo stress di dover necessariamente partire all’assalto, 

costringendo l’Indomita a lasciare lungo proprio perché siamo stati bravi nel fermare le loro fonti di gioco. Inoltre, sapevamo del loro pressing ultra offensivo, un marchio di fabbrica: e abbiamo fatto altrettanto, recuperando palla per poi ripartire. Ripeto: abbiamo studiato i nostri avversari e capito che questo fosse il modo più congeniale per poterli superare, e la strategia ha funzionato, ce l’abbiamo fatta. Merito ai ragazzi, ed a Bellei: certo, insieme allo staff tecnico. Persone preparatissime come Raffaele Calderari, preparatore portiere che ha lavorato sui dettagli col nostro Blundo, specialmente sulle palle inattive, così come ha fatto Massimo Orlandi, allenatore in seconda. Sapevamo che tra le diverse qualità dell’Indomita c’è anche quella di saper sfruttare i calci da fermo con vari stoccatori come, ad esempio, Bilancini: Bellei ha seguito i consigli ed anche questa cosa ha funzionato.”

Un lavoro in team, dunque: due settimane per organizzarla, da parte del Colosseum. Una certificazione di professionalità per entrambe le contendenti, a ben vedere, ed anche un bagno di umiltà ed esperienza nel momento più importante della stagione per la formazione capolista. “Preparandola giocatore su giocatore. Non marcatura a uomo, ma controllarla al massimo. E la partita è andata come volevamo. Per quanto ci riguarda, inoltre, abbiamo registrato il rientro coi fiocchi di Palmieri, grossa attenzione da parte sua così come tutta la difesa, con Massimini e Ergottino in ottima forma e Alcini sulla fascia a guardare a vista Amici. I nostri esterni, per questa gara, hanno rispettato le indicazioni di non andare a marce altissime con la consueta libertà, ma facendo più attenzione alle offensive avversarie. Meno all’arrembaggio, ma con la determinazione giusta per recuperare palla a centrocampo immediatamente, metterla in sicurezza in mediana e ripartire andando a cercare subito Mariti a destra, grande tecnica e velocità, e Stornelli a sinistra, altrettanto determinante. Entrambi hanno agito ai fianchi di Feola punta centrale, coperti da un gran centrocampo composto da Filippi-Galluccio-Peperoni. Magistrali, sempre sul pezzo.”

Pressing, densità, attenzione e concentrazione. Interrompendo la manovra d’attacco dell’Indomita, il Colosseum si è riproposto in maniera continua portando in attacco. “Portando almeno 5-6 uomini in avanti, ruotandoli intorno alla punta centrale che dava profondità a favorire l’inserimento di un centrocampista almeno, e dei due esterni ad allargare al gioco.”

Nasce così la trama del vantaggio. Azione ’alla mano’ con cinque elementi ad avanzare in gruppo, occasione partita da Mariti e conclusa da Mariti con l’1-0 dei padroni di casa. Azione quasi ’rugbistica’, in ripartenza. “Qualcuno può pensare che giocare di ripartenza sia peccato ma in realtà non è così. Significa anche rispettare l’avversario e vedere quali delle possibili strategie di gioco sia la più funzionale. Non sempre usare la cavalleria porta risultati. Quindi merito al camaleontismo di mister Bellei, bravissimo a passare da un sistema di gioco all’altro ed a trovare sempre la soluzione per provare a vincere senza cadere nelle trappole dell’avversario ma dimostrando, viceversa, che si può vincere in modi diversi sfruttando ulteriori qualità tecnico-tattiche del gruppo.

Inoltre, direi che un’altra chiave di lettura sia legata al campo piccolo che, per una volta ci ha favorito. Perchè l’Indomita, come noi, predilige gli spazi aperti per un gioco corale, e in questa gara non li ha trovati.“, afferma Giannetti.

Il Colosseum, trovato il vantaggio, dopo cinque minuti raddoppia con un’azione simile alla precedente, trovando la concessione del penalty che poi Stornelli  realizza al 25’. Dopo il 2-0, la partita accentua i suoi connotati: i padroni di casa gestiscono, l’Indomita deve spingere e crea due pericoli per la porta di Blundo con Fieni e con Mariani, i quali vanno vicini al gol trovando però l’ottima risposta del portiere Real, che salva il doppio vantaggio. L’ultima news del primo tempo è legata a Feola, che esce per via di acciacchi fisici che si portava dietro già dai giorni precedenti, e viene sostituito prima del gong tra i due tempi, da Magrelli, esattamente al 40’. Il secondo tempo vivrà di un copione pressoché simile. L’Indomita cerca di riaprirla, il Colosseum sfiora il 3° gol proprio con Magrelli che colpisce clamorosamente palo, oltre ad aver confezionato un’altra chance con Mariti, sul quale compie una gran parataGrossi, straordinario poi ancora su Magrelli, a cui nega la gioia del gol. Non per molto, però, perché con grande tecnica e scelta di tempo, al quarto d’ora, in contropiede fissa il 3-0. “Complimenti a Magrelli, ma anche agli altri subentranti. Hanno disputato tutti, nessuno escluso, una grandissima partita. La concentrazione e la mentalità da professionisti che vedo in questo gruppo mi entusiasmano. Lo dimostrano anche i complimenti che abbiamo ricevuto dagli avversari nel post partita. C’è, nel gruppo, una qualità psicologica ammirevole. Sanno come gestire risorse e energie. Si aiutano a vicenda. Abbiamo gestito la gara  tra esperienza e gestione, mettendo nel conto anche il caldo, e al triplice fischio abbiamo raccolto tre punti d’oro. E ripeto, i meriti vanno al gruppo: qui ognuno sa come funziona. Ovvero, che sono tutti titolari. Il lavoro più difficile, ma nello stesso tempo più gratificante per me, quest’estate nell’assemblare la rosa è stato proprio questo: ovvero andare a scegliere uno per uno questi fantastici ragazzi, calciatori preparati e uomini veri. Sapevo che il lavoro più difficile sarebbe potuto essere tenerli insieme, considerato che sono tutti allo stesso livello, ma proprio la qualità umana dei ragazzi ha favorito questa cosa: ognuno sapeva fin da subito che avrebbe dato qualcosa di importante e decisivo alla causa tutte le volte che sarebbe stato chiamato in campo. Questo è successo, e questo è il successo, se posso permettermi, del nostro progetto. Supportati dal club, straordinario in tutto, e dai risultati: abbiamo lavorato uniti perché sappiamo che solo così si ottengono risultati. E Vedere i ragazzi abbracciarsi in modo così intenso a fine gara, in fondo, è la più grande gioia.”

Redazione
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