Terminata nel 1637, l’opera è stata tradotta in spagnolo e pubblicata a Madrid nel 1640, tradotta in italiano e pubblicata a Roma nel 1643, tradotta in inglese e pubblicata a Londra nel 1655. Ristampe di queste edizioni sono state fatte fino al 1996. Semedo descrive nei minimi dettagli la cultura cinese con una sensibilità antropologica molto spiccata per l’epoca, ricordando in un certo senso, le tendenze più avanzate del suo tempo: l’epistemologia evangelizzatrice del suo più noto predecessore, il gesuita Padre Matteo Ricci, fondata sulla conoscenza e sullo scambio reciproco tra culture; l’epistemologia delle scienze che si andava affermando con Galileo e l’osservazione empirica che descrivere “l’esatto comportamento” delle cose.